domenica 24 ottobre 2010

ciao ciao

E' stato bello, ma bordopagina ha finito la sua storia, o -forse, meglio- io ho finito con bordopagina.
Lo saluto con affetto, e saluto anche voi, che lo avete letto.
Ci si vedrà altrove, in altri modi.

mercoledì 13 ottobre 2010

la più vile gradazione di biondo

"I capelli erano castani, ma mesi di pioggia e di polvere li avevano ridotti alla più vile gradazione di biondo."
E, nonostante: la crisi, la gerontocrazia, le riforme che tagliano, le prospettive scoraggianti, la globalizzazione, ed altre cose che potremmo aggiungere; nonostante questo, c'è in giro qualche diciottenne che, a margine di un'ora di lezione, viene a dirti che lì, in quella intuizione sull'incuria di una capigliatura, si riesce a cogliere la pena umana di una guerra.

domenica 10 ottobre 2010

lavasecco e narrazioni

Sto riascoltando l'audiolibro di Caos calmo, in auto, nei brevi tragitti quotidiani, specie la mattina, quando il cervello vuole risintonizzarsi sulla giornata che inizia, sulle sue epiche o minime lotte, con un po' di grazia (la palata di tristezza irrorata dalla stampa quotidiana, quella, me la concedo con l'ottima rassegna di stampa di SkyTG24).
Anche al mio novenne primogenito l'ascolto della roca voce di Veronesi, e della storia connessa, piace. Stamane, mentre parcheggiavamo all'Ipercoop per andare a ritirare dalla lavanderia un po' di panni della bella stagione che è ormai alle spalle, Andrea mi ha detto:
"Adesso, Pietro Paladini che fa? Ha quarantanove anni, vero?
"Quarantanove?"
"Eh sì, all'inizio dice che ne ha quarantatre, e la storia è del 2004. Giusto?"
"Giusto."
"E allora, che fa adesso?"
(Intanto, infiliamo la tessera della lavasecco nella fessura del dispenser automatico).
"Fa il protagonosta di questo libro."
"Ma non è una storia vera?"
"No. Sì."
"No o sì?"
(Ed ecco, che escono le maglie ed i vestitini leggeri).
"No: non c'è un Pietro Paladini cui sono successe queste cose."
"Ah."
"Però il racconto è bello, vero?"
"Sì."
"E allora c'è questo racconto, e questo racconto è vero."
"Ah. E' vero perchè è meglio di tante altre storie vere?"
"Mi sa di sì. Direi di sì."
"Ah."
"Grazie, Andrea."

martedì 21 settembre 2010

pronomi personali dopo pordenonelegge.it

Io ho visto, sabato, nella pancia di un greve giorno di pioggia, le sale piene, la città animata di una vitalità elettrica, sotto l'acqua, nonostante l'acqua, con l'acqua.

Tu, che leggi e che sei di Pordenone, non ti sei meravigliato, lo sapevi che avresti trovato da qualche parte i titoli sulle code, su qualche lamentela.

Egli, un libraio, mi ha detto che a pordenonelegge.it quest'anno s'è venduto un sacco di libri. Più dell'anno scorso.

Noi, domenica, abbiamo faticato a trovare un posto per pranzare, e poi è successo, e in pieno centro s'è trovata perfino la paella buona.

Voi, due genitori di compagni di classe del mio piccolo, aspettando Pierluigi Cappello avete smesso di parlare di lavoro e di politica e avete condiviso,un po' sorpresi un po' meno difesi,le vostre passioni di lettori.

Essi sono gli autori che non sono riuscito a sentire, i libri che non ho visto, i desideri che abitano dopo la fine della festa.

mercoledì 15 settembre 2010

cosa farò a pordenonelegge.it

Domani pomeriggio, alle 17,30, presso la Camera di Commercio, presenterò il volume di Roberto Collovati Il bullismo sociale (Franco Angeli). L'incontro, fa parte delle proposte dell'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Pordenone e verte sulla ricerca che Collovati ha fatto in merito alla manifestazione, nel mondo adulto, del "bullismo". L'analisi presentata nel volume è documentata e coglie anche, con precisione, i sintomi di un malessere peculiare della società italiana di oggi, sollecitando i diversi "agenti educativi" ad assumere le proprie responsabilità.

Alle 19 di domani, presso la Saletta del Convento di San Francesco, con Stefano Polzot e Giovanni Santarossa presenterò il volume autunnale dell'"Ippogrifo", dal titolo "Scrivere la città", dedicato a vent'anni di narrazioni su Pordenone.

Sabato, alle ore 17, presso Palazzo Gregoris, presenterò il libro (uscito a luglio) di Simone Marcuzzi, Vorrei star fermo mentre il mondo va (ho recensito questo bel libro per il numero di settembre del Momento).

Domenica, alle ore 17, sempre a Palazzo Gregoris, farò gli onori di casa a Pierluigi Cappello, il cui meraviglioso Mandate a dire all'imperatore sarà presentato da Stas Gawronsky.

martedì 14 settembre 2010

come ogni anno

Come ogni anno, qualcuno dice che è come ogni anno, qualcuno scrive che è come ogni anno.
Ma non è come ogni anno.
E noi non siamo come ogni anno.
E c'è qualcuno di diverso, ogni anno.