giovedì 28 gennaio 2010

remembering Salinger

« Gin a body meet a body
Coming thro' the rye,
Gin a body kiss a body
Need a body cry? »

Si riconosce un uomo stolto dal fatto che è pronto a morire per una causa. Si riconosce un uomo saggio dal fatto che è pronto a vivere umilmente per una causa.


What else?

domenica 24 gennaio 2010

nota bene politico

"Il postmoderno assimila stili altrui, oscilla sempre tra la riproduzione di stilemi classici e moderni, cita dal passato, gioca, decostruendo e ricomponendo, sulle occorrenze formali, che preleva da un'ampia tradizione, con modelli eclettici pronti per il futuro." (Ezio Raimondi-Gabiella Fenocchio, Il Novecento. Dal neorealismo alla globalizzazione)

frutta trattata

Da un fruttivendolo -una boutique della frutta, ad essere precisi- di una cittadina della provincia nordestina.
Ieri.
Una signora sui settanta, ben curata e con un buon italiano, si rivolge alla commessa: -Ma queste clementine, sono pulite?
-Non sono trattate, signora.
-No, volevo dire: chi le raccoglie? Perché ho visto in televisione le immagini dei negri, giù in Calabria, come tirano su la frutta.
-.....................................
-Beh, le lavo a casa.

venerdì 22 gennaio 2010

Mandi Tito Maniacco

Ho conosciuto Tito Maniacco una dozzina d'anni fa a Meduno, durante una stagione pedemontana fitta di straordinari incontri, come straordinario fu quel sabato. Presentava Gentiluomo nello studio: un poemetto ispirato ad un dipinto e poi abitato da un fitto intreccio di memorie, suggestioni, intrecci culturali.
A tavola, dopo quella presentazione, vidi quella passione culturale dispiegata sulla carta farsi persona: dentro quegli occhi straordinariamente miti, l'intensa persuasione che la cultura fosse una forma per dimensionare la propria esistenza, per innervarla.

Quando ho avuto la ventura di presentare, in Comune di Pordenone, la proposta per la concessione a Federico Tavan dei benefici della Bacchelli (cosa che, da sola, conferisce un senso alla mia avventura politica), uno dei nuclei di significato pulsanti per dare forza a quell'idea erano le lucide righe che, alla fine degli Anni Novanta, Maniacco aveva scritto proponendo di "salvare il soldato Tavan": righe dettate dalla profonda conoscenza della cultura friulana e da una idea moderna e non localistica di cultura e, non da ultimo, da tanta, tanta umanità. Un intervento, quello, giustamente ristampato nel volume Federico Tavan. Nostra preziosa eresia ; un intervento al quale ora rivado nell'apprendere la notizia della morte di Tito Maniacco.
Gli sia lieve la terra.

venerdì 8 gennaio 2010

ortocomunità ed orti sociali

Segnalo dall'odierna pagina pordenonese del Messaggero Veneto questo articolo di Chiara Benotti su un'iniziativa di cooperazione per la produzione e la distribuzione, a(come si dice oggi) "chilometri zero", di frutta e ortaggi.
La cosa va insieme con il successo che ha registrato,a Pordenone, il progetto degli "orti sociali".

"La prima ortocomunità di Pordenone mette radici, su ben 8 mila metri quadrati, per il “self service” della frutta e della verdura da portare, poi, in tavola. artita in sordina l’estate scorsa a Vallenoncello, l’iniziativa promette ai soci un 2010 a costi abbattuti per il cibo bio su larga scala. «Con un investimento di 31 mila 600 euro – ha avvisato i soci dell’associazione “Modo” il fondatore Silvano Lapietra – abbiamo acquistato un terreno in via Martiri della libertà, dietro le serre della coop Noncello di Cordenons. Il lotto è suddiviso in 5 mila metri quadrati di terreno agricolo, e 3 mila circa di zona P, dove si possono costruire infrastrutture di pubblica utilità».
L’azienda agricola di comunità è un progetto sperimentale che abbatte i costi per le famiglie. «La proposta 2010 è di associarsi per la produzione ortiva – ha spiegato Lapietra –. Un’adesione di 5 mesi da aprile ad agosto, periodo in cui c’è una produzione maggiore e più variegata. La quota di contribuzione sarà di 50 euro al mese per una famiglia di tre componenti, il che significa che per quest’anno il consumo di frutta e verdura verrà a costare 250 euro».
Convenienza a chilometri zero, dunque. L’azienda agricola dell’associazione “Modo” è una comunità di autoconsumo. Su misura per tutti quelli che cercano di risparmiare e riempire la dispensa con prodotti biologici. La stessa è aperta ai contatti sul web all’indirizzo associazionemodo@libero.it e no profit: per associarsi si può telefonare al 338-9332353.
«Offriamo un’alternativa all’attuale economia di mercato e un modello di sviluppo sostenibile per le famiglie in piena crisi salariale – ha presentato il campo Silvano Lapietra –. L’estate scorsa abbiamo coltivato un orto di mille metri, frutto di un investimento comune, e diviso i prodotti: zucchine, lattuga, meloni e pomodori per le prime 50 famiglie di soci».
A regime, la comunità agricola risponderà al fabbisogno settimanale di tutte le famiglie associate, con costi abbattuti. «La verdura non ha prezzo – è stata la filosofia di “Modo” –. Si aderisce all’associazione con una quota e si dividono i prodotti della terra. Non si vendono zucchine e pomodori: si distribuiscono tra i soci, perché il nostro esperimento è libero da vincoli di bilancio».Altro che tagliola del caro spesa. «Ognuno di noi contribuisce mensilmente alle spese della comunità – ha riassunto Lapietra il palinsesto etico del gruppo “Modo” – e fa rifornimento per la dispensa. Ragioniamo in termini di condivisione e diritto a soddisfare i bisogni». le prime 50 famiglie che hanno fondato l’orto comunità, con un contributo medio di 50 euro, si allargano."