sabato 27 febbraio 2010

Gigi Di Meo rompe gli indugi

Dalla pagina Facebook di Gigi Di Meo, sabato 27 febbraio 2010, ore 19,00:

"SE CI SARA' IL TERZO MANDATO E' PIU' CHE OVVIO CHE SERGIO BOLZONELLO ATTUALE SINDACO DI PORDENONE CONTINUI IL SUO OTTIMO LAVORO, SE INVECE NON CI SARA' DOVRO' PER FORZE DI COSE ASSUMERMI LA RESPONSABILITA' DI DECIDERE IL DA FARSI NON VOLENDO LASCIARE A QUANTI OGGI SBAVANO PER POTER SEDERSI SULLA POLTRONA DI PRIMO CITTADINO".

Non per dire, ma l'avevo previsto qui. Ed è rivelatore che sia proprio Facebook il luogo della dichiarazione.

venerdì 26 febbraio 2010

hic Vancouver, hic salta

Il pattinaggio artistico non è il calcio, con una difesa arcigna, un po' di fortuna e di bravi contropiedisti si vincono ogni tanto le partite a pallone, non le gare su lama o rotelle.
I bei salti, nel pattinaggio artistico, bisogna che siano alti e veloci, altrimenti non ce la si fa con il numero dei giri.
Insomma: che Carolina Kostner pattini bene, che faccia belle trottole, che sia carina e telegenica e stilnovistica, è noto; che i suoi salti abbiano sempre difettato soprattutto di velocità, ma anche di altezza, pure; che ce ne siano in giro sei-sette, di più forti di lei (capaci di pattinare bene e fare salti più alti e più veloci), per il mondo, è un dato acquisito. Da anni, dalle classifiche di mondiali e olimpiadi.E' stato così anche a Vancouver; la cosa è stata chiara nel programma breve (perché nessuna di quelle sei-sette ha fatto peggio del solito). Che poi Carolina sia scesa in classifica provando il tutto per tutto, ci sta, è lo sport.

Verrebbe dunque da concludere: la sorpresa di cui oggi si dice sui quotidiani e nei titoli dei notiziari sportivi televisivi, tecnicamente e sportivamente parlando, dov'è? Risposta: da nessuna parte...se non nella declinazione ennesima dell'eterna storia di un Paese esangue culturalmente,ridotto ad interpretare quasi tutto (dalla politica all'economia) alla luce della griglia assiomatica di una partita di pallone -di quelle, perdipiù, in cui ogni tanto(e neanche sempre) chi non merita vince egualmente.

mercoledì 24 febbraio 2010

prove tecniche di primavera

Sul terrazzino al secondo piano dello stabile davanti alla mia scuola -il terrazzino da cui si domina il parcheggio dell'ex Ariete (i naoniani intendono), collocato (esso terrazzino) sopra l'insegna di un istituto assicurativo dalla sigla diminutiva femminile, dal secondo nome vintage che promette una copertura su tutto il Belpaese-, lo stendibiancheria che per tutto l'inverno ha pazientemente esposto agli effluvi forse asciugatori, certo inquinevoli, dimolte maglie, assai mutande, spaiate calze, qualche camicia e pantaloni in tessuto de Genoa - su quel terrazzino, ecco: spuntano in primo piano, sì come scabre sillabe, vasi di primule.

giovedì 18 febbraio 2010

due euro di prosciutto

Domenica pomeriggio.
Uno dei supermercati del centro della mia città.
Banco dei salumi.
Davanti a me un uomo, più o meno della mia età.
Barba di tre-quattro giorni, vestiti stazzonati.
Potrebbe essere nero, in questo contesto narrativo. E' bianco.
Potrebbe essere albanese/rumeno/moldavo, in questo contesto narrativo. E' italiano.
Dice alla commessa:
-Due euro di prosciutto.
Il prosciutto è quello in offerta.
La commessa replica:
-Due etti?
-No, due euro.

Alla cassa, poco dopo, il signore è un po' più avanti a me.
Paga due euro e quarantacinque centesimi, per il prosciutto e un panino, di quelli incellofanati (è domenica).
Tira fuori le monete.
Il denaro è diventato cibo.

martedì 16 febbraio 2010

locandine

La mia città.
Oggi.
Uno dei due corsi principali.
Il muro esterno di un negozio di profumi e detersivi.
E' pieno di manifesti e locandine.
Esce una commessa.
Appende una locandina.
C'è scritto:
"Vietato appendere locandine".

lunedì 8 febbraio 2010

parcheggia meglio

Qualche giorno fa.
Al parcheggio.
Un parcheggio a metà via tra scuole e assessorati.
Un parcheggio per docenti, studenti, operatori e assistenti sociali.
Un signore più o meno mio coetaneo, davanti a me.
Si avvicina a una macchina.
La guarda.
La guarda di sbieco.
La guarda con odio.
Forse la vuole prendere a calci.
Forse lo farebbe, ma si accorge di me.
Tira fuori dalla sua tracolla un bloc-notes.
Formato A4.
Scrive su un foglio, con un pennarello rosso.
Mette il foglio sul parabrezza.
Riesco a leggere.
C'è scritto:
"Parcheggia meglio".
Poi, sale su quella macchina.

domenica 7 febbraio 2010

come i terroni

Passeggiata.
Bar del semicentro della mia città.
Domenica mattina.
Le 10 e qualche minuto.
Tre avventori ai tavolini esterni di un bar, nella prima mattina di sole decente dell'anno.
Un calice di bianco a testa.
Le loro tre auto davanti.
Uno dei tre: "Chiudo l'attività. A lavorare ho solo negri, e i negri non hanno voglia di lavorare."
Penso: adesso uno di loro dirà...

"...come i terroni."
Ecco.

martedì 2 febbraio 2010

quosdam Platonicorum libros in televisione

La classe, diceva Beniamino Placido a proposito di Michel Platini, è fare sembrare semplici le cose difficili.
In televisione, ci si accontenta di meno; fare semplici le cose semplici, le difficili, si sa, probabilmente non sono per la televisione.
E dunque, guardando ieri sera l'Agostino di Raiuno, certo non ci s'aspettava il dettaglio fine sulla contesa donatista, o sul ruolo dei Platonicorum libri (Confessiones, 9. 13: Et primo uolens ostendere mihi, quam resistas superbis, humilibus autem des gratiam et quanta misericordia tua demonstrata sit hominibus via humilitatis, quod Verbum tuum caro factum est et habitavit inter homines, procurasti mihi per quemdam hominem immanissimo typho turgidum quosdam Platonicorum libros ex Graeca lingua in Latinam versos, et ibi legi non quidem his verbis, sed hoc idem omnino multis et multiplicibus suaderi rationibus, quod in principio erat Verbum et Verbum erat apud Deum et Deus erat Verbum) nella conversione dell'Ipponense (sui quali memorabili furono le lezione del grande patavino Pier Franco Beatrice): epperò, se mostriamo un Agostino 25 anni prima del 430 (ergo, nel 405), parlare del sacco di Roma di Alarico, avvenuto nel 410 -beh, questa non era difficile.