giovedì 31 luglio 2008

luglio, agosto, ferie, vacanze

Luglio: le giornate sembrano cristallizzarsi, lunghe, assolate, calde. La luce è tanta che scontorna le cose, le rende meno reali. Un'azione intrapresa a luglio reca con sé la sua revocabilità, il suo tarlo; piuttosto, meglio dar compimento a progetti indicibili già avviati (come fa la politica).Luglio conclude vicende pregresse: mondiali di calcio, esami di Stato. Luglio è il Tour de France, che il giorno dopo la sua conclusione sembra già irreale e lontano.
Agosto porta inscritta la malinconia. Le giornate si abbreviano, le piogge fanno sospettare di portar via l'estate. Ad agosto il vuoto prodotto da luglio va incontro al sentore di ciò che si muoverà oltre, ed il fulcro dell'incontro è la malinconia. Ad agosto avvengono fatti memorabili, ma non tutti sono splendenti. Ad agosto c'è, tra le pieghe di solarità e malinconia, la possibilità di non essere sopraffatti dal ritorno d'autunno.
Il vostro umile scrivano ha fatto le sue ferie a luglio: le ferie nella terra delle origini terrone, con paletta, secchiello, protezione solare e doposole, dominate assolutamente dai bimbi e dalle loro esigenze. Ad agosto, tornato a Nordest, il vostro umile scrivano vuole provare le vacanze: il tempo lasciato gentilmente aperto alle nuove possibilità, alla sorpresa di nuove direzioni. Per questo, cari venticinque lettori, ad agosto il blog si prende le sue vacanze, e il suo estensore s'impone di dar solo un'occhiata alla posta elettronica una volta alla settimana: per un po' di silenzio, di letture, di pensieri, di malinconia.

mercoledì 30 luglio 2008

i libri delle vacanze pugliesi

Cos'è il male, dove si rivela? Per Martin Amis ne La casa degli incontri, il male è quella cosa per la quale le inospitali terre dei gulag, imposte a forza da un regime oppressivo, diventano luoghi di libera scelta per i liberi schiavi della società del profitto. Per Cormac McCarthy in Non è un paese per vecchi il male è paranoico e convinto di una propria giustezza, mentre il bene, essendo legato ad una scelta, è per natura dubbioso.
Ecco: il bene è sempre più debole, perché è un'opzione. Perché è l'ammissione di un bisogno.
Di che pensare, sotto il sole di Puglia, naturalmente tenendo la testa alta se si passa vicino alla gru.

mercoledì 23 luglio 2008

sicurezza e virtualità

Il Sindaco di Bari Michele Emiliano si lamenta (notizia del TgR Puglia di domenica) del fatto che a Bari sono in servizio, per ogni turno, solo 5 pattuglie volanti della Polizia di Stato (per i lettori naoniani: fatte le proporzioni, la metà di Pordenone).
Questo è un dato di sicurezza , come dire, oggettivo, rispetto al quale non c'è bisogno di proclami ed esibizioni. Ma questa sicurezza non interessa molto, a quanto pare.
Ed è un segno della distanza sempre più marcata tra la virtualità e la realtà nelle rappresentazioni della nostra vita quotidiana.

venerdì 18 luglio 2008

emergenze (guardando Studio Aperto su Italia1, siamo in vacanza, no?)

Il Capo del Governo annuncia trionfante che l'emergenza rifiuti in Campania è finita (seguono immagini di conferma).
Subito dopo, nuova emergenza: quattro italiani su cinque non si piacciono nel costume da bagno.
Capo del Governo, pensaci tu.

mercoledì 16 luglio 2008

programmi fondamentali e tirare a campare

In questi giorni, come si può leggere qui, gli aderenti della Provincia di Pordenone al Pd sono convocati in riunioni tra gruppi di circoli per esprimere le loro valutazioni su un documento chiamato "Bozza del programma fondamentale del decennio".
Che una formazione politica provi a pensare oltre gli angusti spazi delle tornate elettorali, è cosa lodevolissima, mai abbastanza auspicata; che a metà luglio ci si dia da fare per incontrarsi e discutere al riguardo, senz'ombra di dubbio è cosa meritoria. E ci mancherebbe.
Però però, ci sono alcuni però, che mi sento di elencare.
Primo però: il metodo.
Il documento è frutto del lavoro di una ristretta commissione: verrà, immagino, distribuito ed illustrato, quindi discusso, com'è prassi nella storia dei partiti. Ma si può ancora costruire così un documento, soprattutto con il titolo e le ambizioni che porta con sé? Le forme di costruzione collaborativa sono abitudine ormai consolidata, che il Web ha potenziato negli ultimi anni, e soprattutto per un partito che deve ancora strutturarsi un'identità, e che può farlo solo guardando in avanti, mi pare che qui un po' più di coraggio costruttivistico non avrebbe guastato.
Secondo però : la formula narrativa.
Il documento si può scaricare dal link sopra riportato, al momento attuale mi pare di averlo fatto solo io, peraltro. A leggerlo, è l'enunciazione di una serie di temi dell'attualità politica (Europa, ricchezza, istruzione, immigrazione, ambiente, semplificazione amministrativa): ma si può ancora narrare un futuro, nel nostro tempo, con le movenze della pianificazione del Programma (tra l'altro: io insegno, e la scuola non è certo il luogo più reattivo del pianeta nei confronti delle innovazioni; ma ormai da una trentina d'anni nessuno parla più di Programma, bensì di Programmazione)?
Quante cose di oggi erano impensabili nel 1998?
Non sarebbe meglio (e qui avrei bisogno del Guru gangherologo Giorgio Jannis per spiegarmi meglio) cercare d'intuire degli scenari e proporre dei frames narrativi, delle linee di approccio alla realtà, più che di adattamento con movenze da Procuste della realtà ad un proprio orizzonte? Più che un "io voglio", declinazione reboante dell'"io posso", non sarebbe meglio una costruzione dell'"io sono"?
Terzo però: il contenuto.
Il documento proposto è molto scarno, generale nelle indicazioni. A leggerlo, il suo contenuto è non tanto la costruzione del futuro, quanto la preoccupazione per il presente. C'è, in sostanza, un malessere nei confronti del tempo nel quale si è, che viene superato congelando le preoccupazioni dalle quali si è abitati in formule apotropaiche, da uscita dal tempo.
C'è, strisciante, un'idea terribile, in fondo: che non ci siano orizzonti di reale speranza, ma un mucchio di problemi da avvolgere e anestetizzare di parole, spettacolarmente. Questa cosa, devo dirlo, a leggerla mi ha colpito molto, e me ne sono fatto un po' una ragione ripensando alle belle pagine di Cristiano De Majo e Fabio Viola in Italia 2. Viaggio nel Paese che abbiamo inventato, sulla Roma spettacolare di Veltroni, soprattutto queste parole di pagina 278: "L'Italia ha smesso di produrre cose e idee. Ha subito un processo di mummificazione. Dunque l'unica cosa che ci resta da fare per continuare a campare è dare questa mummia in pasto ai turisti."
Ecco. Sia detto con tutto l'affetto e la simpatia e la stima umana che provo per gli estensori del documento, alcuni dei quali conosco come brave persone, ma l'idea che se ne ha è questa; che si dica: abbiamo smesso di produrre idee e cose, vogliamo tirare a campare.

lunedì 14 luglio 2008

medioevo, Europa e povertà

In un incidente d'auto è morto Bronisław Geremek, storico del medioevo e, sulla scia della stagione di Solidarność, uomo politico. Ne ho conosciuto gli studi ai tempi del Liceo: studi su un argomento che, a pensarci bene, è di stretta attualità: la povertà in Europa. Uno dei saggi di Geremek ha anche un risvolto letterario: è questo.

sabato 12 luglio 2008

letture per le vacanze

Luigi Walt ci offre qui una serie di stimolanti, come sempre mai banali, proposte di lettura per le vacanze.

lunedì 7 luglio 2008

consiglio comunale di Pordenone del 7 luglio 2008

E' l'ultimo consiglio prima della pausa estiva, e si apre mentre, fuori, inizia a piovere e a tirare vento.
Come pecorelle i Consiglieri arrivano uno alla volta, e si parte alle 18,40.
In apertura, il Sindaco e Francesco Giannelli ricordano l'architetto Giancarlo Ius, scomparso improvvisamente sabato.
S'inizia con le interrogazioni: la prima è la 35/2008, di Ribetti, relativamente agli stalli per diversamente abili eliminati per la collocazione di fermata del bus. L'Assessore Martin risponde dicendo che il Comune provvederà a ripristinare gli stalli in questione. Ribetti replica criticando quella che lui ritiene la "voglia di far cassa" dell'Amministrazione in merito ai parcheggi.
Si passa all'interrogazione 36/2008 sul completamento della pista ciclabile in via Tessitura. Elena Coiro, che ha proposto l'interrogazione, chiede un intervento per erigere marciapiedi su entrambi i lati della strada.
Si passa alla 37/2008, proposta da Orazio Cantiello, in merito al provvedimento disciplinare aperto nei confronti dell'Architetto Mestroni. Risponde l'Assessore Martin, comunicando che le ragioni del procedimento sono protocollate come riservate, e che in seguito l'Architetto ha cessato il rapporto di lavoro volontariamente: ciò ha determinato la chiusura del procedimento. In replica, Cantiello chiede che si verifichi se il danno, per il quale l'azione è stata avviata, sia reale e determinato.
Si passa alle mozioni, si parte con la 11/2008, presentata da Elena Coiro, perchè via web sia possibile conoscere l'attività amministrativa dei vari Consiglieri comunali. L'Assessore Bevilacqua replica sostenendo che l'informazione presente sul sito del Comune è abbondante, e che le richieste di Coiro determinerebbero un pesante aggravio dell'attività del personale. In sede di discussione, sostenendo la proposta di Coiro, Giuseppe Pedicini chiede la pubblicazione sul sito web del Comune delle determine dirigenziali. Esprime la sua contrarietà, ravvisando motivi strumentali nella proposta, Alessandro Corazza. Orazio Cantiello interviene sul merito delle affermazioni di Corazza, invitando il consigliere a tener conto delle ragioni delle minoranze. Interviene a questo punto Francesco Giannelli, sostenendo che Corazza ha svolto un intervento "giustizialista". Tocca poi a Daniele Caufin, che si riporta agli argomenti addotti da Giannelli. Il Sindaco chiude ricordando che l'Amministrazione è contraria per ragioni tecniche e non politiche e che in ogni caso essa si sta attivando per cercare di cogliere lo spirito della richiesta mediante il personale in servizio.
La mozione viene respinta (22 contrari, 13 favorevoli).
La mozione 13/2008 è proposta da Nicola Conficoni e riguarda l'aggiornamento del piano del traffico. L'Amministrazione fa propria la mozione.
Si passa alle delibere: si comincia con la 31, relativa all'esclusione di Pordenone dai comuni interessati dalla legge regionale 29 sulla lingua friulana. Si inizia con una mozione d'ordine di Marcello Passoni, che richiede un passaggio in Commissione cultura della delibera; il Sindaco propone di rigettare la proposta, in ragione del fatto che l'oggetto della delibera è di tipo istituzionale e non culturale, e che quindi la deliberazione è passata in Commissione Bilancio e Affari Istituzionali. La mozione viene respinta.
Bruno Zille presenta una mozione d'ordine per la posticipazione della discussione, non ravvisando i caratteri d'urgenza, dato che c'è un anno ancora di tempo per pronunciarsi; inoltre, si è in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge regionale 29/2007. Il Sindaco interviene per esprimere la contrarietà dell'Amministrazione sull'argomento proposto, Daniele Caufin sostiene invece la proposta di Zille.
Dopo le due mozioni d'ordine respinte, si passa all'illustrazione della delibera da parte dell'Assessore Bevilacqua.
Inizia la discussione. Santa Zannier, pur ribadendo le proprie origini friulane, si dichiara per la delibera proposta. Tocca poi a Francesco Ribetti.
Anche Rizzato tocca l'argomento sviluppando soprattutto il tema dei costi, per poi diffondersi sulle differenti posizioni della maggioranza in merito. Più o meno sulla stessa linea Loperfido.
Sul perché Pordenone resti nel "circuito" si diffonde il leghista Caufin.
Tocca ad Alessandro Corazza.
Marcello Passoni ritorna sulla richiesta di procedere ad una riunione congiunta delle Commissioni sull'argomento.
Francesca Cardin insiste sul carattere politico della deliberazione, che a suo avviso risulterebbe collocare Pordenone in una posizione poco attrattiva rispetto alla sua provincia, soprattutto dei centri con maggior presenza friulofona.
Interviene Coiro, che pure mette il suo accento sulla divisione della maggioranza in merito alla deliberazione. Il resto dell'intervento è dedicato al carattere impositivo che, ad avviso di Coiro, la legge 29 porta.
Flora Bomben esordisce esprimendo il proprio consentimento alla posizione espressa da Marcello Passoni in avvio.
Orazio Cantiello non ritiene che il parametro di valutazione sulla delibera e sul suo merito sia quello economico. L'elemento politico-culturale, secondo Cantiello, è fondamentale in questa situazione. Escludersi dalle possibilità offerte dalla legge 29, secondo Cantiello, è controproducente, dato che probabilmente la legge stessa verrà rivista, e che quindi allora sarà possibile fare le proprie valutazioni.
Gianni Franchin interviene a favore della deliberazione, ricordando che la centralità della Provincia passa attraverso strumenti ben diversi che quelli della lingua. Franchin chiede inoltre di distinguere bene tra lingua e cultura.
Giovanni Zanolin interviene a riguardo della lingua della quale si parla, cioè il friulano, che nel corso della discussione è stata spesso considerata come qualcosa di legato al passato, erroneamente, data la ricchezza che il friulano sta assumendo in termini di comunicazione della modernità.
In sede di replica, il Sindaco ricorda che l'itinerario della legge 29 non ha avuto nessuna forma di ricaduta nell'ambito pordenonese, e che anzi il giudizio comunemente diffuso sul suo contenuto è stato negativo.
Si passa alle dichiarazioni di voto.
Daniele Caufin ribadisce che la applicazione della legge non avrebbe costi.
Giuseppe Pedicini sostiene la coerenza della posizione di Forza Italia rispetto alla deliberazione, che verrà sostenuta.
Elena Coiro interviene riprendendo le ragioni svolte da Giuseppe Pedicini, insistendo sul fatto che la delibera è una presa di distanza da scelte della precedente amministrazione regionale di centro-sinistra.
Interviene qui Marcello Passoni, che dichiara il suo voto contrario alla delibera, in ragione di una difesa del friulano.
Maria Giordana Panegos dichiara l'appoggio del gruppo del Fiume alla delibera, in seguito alle ragioni amministrative che la determinano.
Si passa ai voti; la delibera viene approvata con 32 voti a favore e 4 contrari.
Dopo la mezzanotte si procede alle altre delibere. In particolare ha rilievo, per le implicazioni urbanistiche, quella che approva il piano particolareggiato di recupero dell'ex cotonificio di Torre; qui saranno edificati circa 180 appartamenti, negozi, uffici, la sede per la scuola media Lozer. Con l'approvazione delle delibere, alle ore 00,40, il Consiglio si conclude.
Dopo la presentazione, a Commissioni congiunte, del Bilancio Sociale del 2007, che avverrà il giorno 10 luglio, l'attività del consiglio comunale si fermerà per la pausa estiva, e riprenderà a settembre. La "stagione" che è giunta al termine ha visto l'elaborazione delle linee guida del Piano Struttura, che dovrà disegnare il futuro urbanistico e architettonico di Pordenone; ha visto l'emanazione del Regolamento d'igiene, ha visto l'approvazione della convenzione tra comuni per i servizi socioassistenziali; ha visto una proposizione a più ondate del tema della sicurezza, sul quale hanno pesato però troppo, per produrre elaborazioni utili al vivere della comunità, i calcoli elettorali. E' stata la stagione delle elezioni nazionali e di quelle regionali, queste ultime con la sorpresa (relativa) della vittoria di Tondo, la cui implicazione più forte per il territorio è la revisione della questione del nuovo ospedale, che si prospetta come futuro banco di prova anche per la maggioranza consiliare. E' stata la stagione del Partito Democratico, che ha catalizzato forze, speranze e delusioni di molti della maggioranza e che ha proposto tensioni non solo tattiche, ma fondanti, con le civiche; è stata la stagione, un po' più virtuale, del Popolo della Libertà: esperienze ancora in corso d'opera, che rifletteranno anche sul Consiglio qualche passaggio del loro evolversi.

sabato 5 luglio 2008

profughi, rifugiati, farse e decrescita

Francamente, oggi, aprire i quotidiani locali mette tristezza: mi riferisco, naturalmente, alla vicenda dei "richiedenti lo status di rifugiato" attesi ad Aviano.
Poi, uno legge i dati sul crollo dei consumi, anche alimentari, e un po' capisce.
Da anni, anche a Pordenone, si parla di "decrescita felice" (ringrazio Giorgio Zanin per avermi fatto conoscere le opere di Serge Latouche , e Ferruccio Nilia per avermi aiutato nell'invitare a scuola Mauro Bonaiuti). Se ne è parlato per anni tra i sorrisi di scherno degli eudemonisti della crescita pepetua.
Risultato?
Adesso, vediamo all'opera (prima ancora dentro che fuori di noi) la decrescita infelice.

giovedì 3 luglio 2008

centri islamici, rifugiati e arcipelaghi

La vicenda dell'arrivo di circa 250 rifugiati ad Aviano ha rapidamente ridimensionato quella, peraltro già sgonfiatasi da sola, per la sua inconsistenza fattuale (epperò mediaticamente buona per lo spazio d'un mattino) della presunta apertura di un centro di cultura islamica a Pordenone. Volendoci, perché si è fatti così, ostinare ancora a trovare una morale della storia, possiamo dire che le ragioni della globalizzazione sono, oggettivamente, più forti della difesa del proprio orticello (la quale al più può essere utilizzata come miope traino per miopi successi elettorali, e ciò vale per tutti), e che il giardiniere dell'orto globale abbia gli stessi verdi colori politici del giardiniere dell'orto locale, fa, ancora una volta oggettivamente, poca differenza.
Insomma, in fin dei conti si cade sempre lì: siamo l'Europa, bellezza, l'avventura di quell'arcipelago composito di culture la cui unica regola sicura è la conoscenza.