giovedì 3 luglio 2008

centri islamici, rifugiati e arcipelaghi

La vicenda dell'arrivo di circa 250 rifugiati ad Aviano ha rapidamente ridimensionato quella, peraltro già sgonfiatasi da sola, per la sua inconsistenza fattuale (epperò mediaticamente buona per lo spazio d'un mattino) della presunta apertura di un centro di cultura islamica a Pordenone. Volendoci, perché si è fatti così, ostinare ancora a trovare una morale della storia, possiamo dire che le ragioni della globalizzazione sono, oggettivamente, più forti della difesa del proprio orticello (la quale al più può essere utilizzata come miope traino per miopi successi elettorali, e ciò vale per tutti), e che il giardiniere dell'orto globale abbia gli stessi verdi colori politici del giardiniere dell'orto locale, fa, ancora una volta oggettivamente, poca differenza.
Insomma, in fin dei conti si cade sempre lì: siamo l'Europa, bellezza, l'avventura di quell'arcipelago composito di culture la cui unica regola sicura è la conoscenza.

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