venerdì 30 novembre 2007

...ed è uscita la Spe Salvi

E' anche online la nuova enciclica di Sua Santità Benedetto XVI. Ampia sezione centrale a contenuto storico-filosofico su ragione e speranza, da meditare con attenzione.

arriva il Dalai Lama...

...e su Macchianera Filippo Facci scrive questo.

martedì 27 novembre 2007

consiglio comunale del 26 novembre

A parte la presentazione della "mozione Tavan", il Consiglio Comunale del 26 novembre si è incentrato sulla presentazione del Bilancio di previsione per il 2008 e su due provvedimenti legati alle aliquote ICI.
Il bilancio, la cui poderosa documentazione è stata consegnata ai Consiglieri nel corso della seduta, tornerà in Consiglio per l'approvazione tra due settimane; il suo più macroscopico aspetto sta nella riduzione dei trasferimenti economici dalla Regione al Comune, che impone alcuni tagli di spesa. Tornerò sopra l'argomento nelle prossime settimane.
Nel corso del Cosniglio si è poi registrata una separazione di percorsi all'interno del gruppo di Forza Italia: Francesco Giannelli, Giuseppe Verdichizzi e Pietro Tropeano hanno fondato il "Gruppo della libertà"; i restanti cinque (Rizzato, Cabibbo, Zannier, Piccinin ed il capogruppo Pedicini) mutano il nome originario in "Forza Italia verso il partito delle libertà". E' una dinamica interessante e degna d'attenzione, all'interno di una formazione politica della quale è certo ingiusto considerare esclusivamente atti e pensieri del fodatore e leader nazionale.

lunedì 26 novembre 2007

grazie!

Il Consiglio Comunale del 26 novembre è stato preceduto da un'iniziativa pubblica a sostegno della mozione per l'avvio del percorso di concessione della legge 440/1985 ("legge Bacchelli") a Federico Tavan.
In un'aula attenta e partecipe si sono susseguiti tre straordinari interventi. Il maestro Aldo Colonnello, la voce storica del "Circolo Menocchio" di Montereale Valcellina, ha ripercorso le tappe della pubblicazione dei lavori di Tavan; Ida Vallerugo ha letto con intensa partecipazione alcune poesie di Federico; Pierluigi Cappello ha inquadrato le alte ragioni della poesia di Tavan nel contesto di quella che si chiama "produzione neodialettale". Il Sindaco di Montereale Valcellina e l'Assessore alla cultura di Maniago hanno portato l'adesione dei loro comuni all'iniziativa; ha dato il suo appoggio, non potendo intervenire, il Sindaco di Andreis.
Inoltre, dietro impulso del fotografo Danilo De Marco è iniziata la raccolta di firme di personalità del mondo della cultura a sostegno della richiesta: hanno già dato la loro adesione, ad esempio, Claudio Magris, Marco Paolini, Peter Handke, Jacques Le Goff, Predrag Matvejevic.

E' poi iniziata la parte istituzionale del Consiglio, ed ho presentato la mozione.
Sono poi intervenuti, a sostegno, Elena Coiro, Mara Piccin, Monia Giacomini, Francesca Cardin, Santa Zannier, Flora Bomben, Marcello Passoni, Maria Giordana Panegos, portando riflessioni sentite (sul senso della testimonianza del male di vivere, come hanno fatto Coiro e Panegos; sul valore civico della poesia, come hanno fatto Passoni, Bomben, Cardin; con un ricordo personale, come ha fatto Santa Zannier; con un'analisi del rapporto tra Tavan e la sua terra, come ha fatto Mara Piccin).
Interventi non occasionali, tutti. Ed il fatto che la maggior parte degli interventi siano di consigliere, vuol dire forse qualcosa?
Quando si parla di argomenti che incidono sulle cose della vita, ed un po' meno di potere...

prospettiva sistemica

L'ottimo Mauro A. Del Pup mi chiede di spiegare meglio cosa io intenda con "contesto sistemico più vasto e articolato" quando parlo del Partito Democratico. Hai ragione Mauro, e cerco di ovviare.

Dunque:
1) la storia degli ultimi decenni ci mostra che le "cose" significative in politica no a livello locale, muovono da un grumo di elaborazione, coinvolgimento, passione e azione che poi determina i fenomeni importanti. Che si tratti di fatti dirompenti, o di buone pratiche, fa poca differenza, la costante si ripete;
2) nei termini della vita dei paesi democratici, gli ultimi periodi ci hanno dimostrato che spesso a livello locale si attivano vicende di partecipazione volte a spazi d'intervento nei quali la mano pubblica non può, non riesce, o è troppo obsoletamente attrezzata per incidere;
3) la Rete, poi, ha consentito di mettere in relazione esperienze di questo tipo, di condividerle e di farle respirare in maniera più immediata e libera.

Ora: questa è politica. Questa è politica viva, aggiungo, quella che non si schiaccia nella pura gestione del potere.

E vengo alla conclusione. Per me, il Partito Democratico dovrebbe fare proprio questo: sapere fare in modo che buone pratiche e buone esperienze di partecipazione democratica che nascono nel vivere delle comunità trovino il modo di spargere i loro semi positivi su contesti più ampi.
E' il rovesciamento della prospettiva per la quale c'è la "linea" decisa dall'alto e la gerarchica applicazione a livello locale.
Sarà possibile? E' la scommessa.

domenica 25 novembre 2007

un raduno di blogger e dintorni

...a Trieste il 21 dicembre.
Leggete qui.

è il momento della "mozione Tavan"

Domani, alle 16,30, nella sala consiliare del Comune di Pordenone si terrà un incontro aperto al pubblico. Tema: le ragioni culturali della richiesta della concessione a Federico Tavan dei benefici della "legge Bacchelli".
Interverranno Pierluigi Cappello, Aldo Colonnello, Ida Vallerugo.

A seguire, con l'avvio della parte istituzionale del Consiglio, presenterò la mozione in oggetto.

Mi fa piacere notare che, tra gli argomenti dell'ordine del giorno di domani, c'è anche la presentazione del bilancio preventivo per il 2008 del Comune. Una coincidenza utile per tutti.

inizio delle trasmissioni

Con le assemblee provinciali degli eletti alle assemblee nazionale e regionale si è proceduto, ieri, in tutt'Italia, alla nomina dei coordinatori provinciali del Partito Democratico, che avranno il compito di lanciare a livello territoriale la nuova formazione in attesa di assetti locali più definitivi, che pare avranno luogo a fine febbraio.
In Friuli, tutto come da previsioni, visto che i nomi dei quattro coordinatori territoriali sono stati frutto di contrattazioni all'interno della cerchia dei maggiorenti del PD. E dunque: due ex-Margheritini a Trieste e Pordenone, due ex-Diessini a Udine e Gorizia. Tre giovani (28, 30 e 32 anni); a Trieste, un più maturo (un giovane cinquantenne, comunque) ulivista della prima ora.
Buon lavoro a tutti, naturalmente, con l'augurio che sappiano tutti contribuire alla costruzione, davvero, di un partito "altro".
Consensi ampi per tutti i coordinatori, con qualche maggior numero di astensioni ad Udine e Pordenone. Personalmente (l'ho scritto) in questa fase di avvio della nuova creatura avrei preferito più capacità di confronto, soprattutto sulle idee e sulle proposte; ha prevalso, bisogna dirselo, la logica tradizionale delle contrattazioni prolungate e ristrette, di quelle che finiscono a tarda notte e con qualche strascico familiare (oggi all'Ipercoop di Pordenone ho incrociato uno dei protagonisti di queste trattative: solo, e aggiungerei, fuori dall'arena politica ed in mezzo alle persone, disorientato, di domenica mattina; non sarà il caso di darsi, anche qui, una regolata? speriamo nella saggezza femminile....).
Comunque, tant'è: come ha detto il Presidente della Provincia di Roma, nel trasloco dalle vecchie case della politica a questa nuova, ci sono ancora delle casse che vanno smaltite.
Adesso, per me, comincia una fase davvero interessante, che è quella del radicamento territoriale, che dovrebbe avvenire attraverso la nascita di circoli (Bruno Zvech punta a costituirne 220 in regione per fine gennaio). Qui starà davvero il salto di qualità, per comprendere il senso del quale vorrei ricordare la sintetica definizione data da Giordana Panegos, capogruppo della lista Il Fiume nel Consiglio comunale di Pordenone: "Si tratta di passare dal Partito che pretende di interpretare e rappresentare tutto, al Partito che crea gli spazi perché le esigenze si rappresentino". Insomma, come del resto indicavano anche le parole di Prodi nell'Assemblea nazionale del 27 ottobre, il Partito Democratico è più una condizione della politica, un luogo di agibilità e negoziazione, che un assunto ideologico (e come potrebbe, del resto?).
Darò il mio contributo (in una forma più libera da quella che ritenevo fino a giovedì sera, quando Bruno Zvech mi ha telefonato per dirmi che qualcuno ha sbagliato a far conti ed insomma la mia elezione all'Assemblea nazionale è saltata), ma di sicuro senza necessità di porre bandierine prima di aver costruito un terreno.
In questo senso, scrivo qui, a scanso d'equivoco, che non aderirò adesso a nessun gruppo unitario del Partito Democratico in Comune di Pordenone. In comune ci sono, come consigliere, per un progetto civico di partecipazione alla costruzione del futuro di una città, che si chiama "Il Fiume"; il Partito Democratico è un'aspirazione (tutta da costruire) nella quale, caso mai, voglio portare il senso di un'esperienza come quella civica, possibilmente in un contesto sistemico più vasto e articolato.

venerdì 23 novembre 2007

mattina di fetida pioggia e improvvise visioni

Mi capita di essere triste.
Di solito questo non si confessa, tanto meno in politica. Forse è per questo che non ho, come usa dire, fatto una carriera politica. Serve tanta tenacia, e la tristezza è la spia di un'insoddisfazione, di ben altro sulla terra.
Comunque, stamane ho attraversato un momento di tristezza politica, in virtù di un memento che mi si è palesato in un gesto di generosità; l'ho scritto ad un amico, ma adesso voglio anche affidarlo a questo blog.
Erano le 7.40, mentre portavo la mia piccola all'asilo, davanti al piazzale delle scuole ho visto una volontaria del progetto Pedibus. Sotto la pioggia, con l'ombrellino aperto, aspettava paziente l'arrivo dei primi bambini.
Era una ragazzina, come direbbero i miei bimbi, "color cioccolata", e mi è venuto davvero immediato chiedermi chi glielo faceva fare, di star lì. Mi è venuto di pensare che questo suo attendere quieto sotto una pioggia laida di fine novembre era, ed è, un gesto politico, infinitamente più politico di tante chiacchiere che ho fatto anch'io di questi tempi (e l'averle fatte in buona fede è un'aggravante).
Mi è venuto un sacco di tristezza, insomma, ma anche la certezza di essermi imbattuto in qualcosa che ha senso. Spero di capire quale sia.

giovedì 22 novembre 2007

Tanto per essere chiari...

1) Ribadisco che spero vi sia un confronto aperto e pubblico su nomi e metodi per la nomina del coordinatore provinciale del Partito Democratico di Pordenone; questa posizione non credo proprio di averla solo io, in varie situazioni d'Italia io, ne stanno scrivendo in molti (guardate il sito del PD!);
2) non ho (anche se qualche giornale pone le cose come fatte) ancora aderito a nessun gruppo unico del Pd, né alcuno me lo ha chiesto, ed anche in questo caso, comunque, prima di ogni richiesta vengono dei ragionamenti precisi, non la fretta delle classificazioni. O delle bandierine di potere.

Il Partito Democratico è una cosa seria ed importante, e non s'improvvisa. Come tutte le creature nuove, ha anche bisogno di fantasia e di idee nuove.
Gli incasellamenti c'erano già, ed è proprio perchè non avevano senso che è nato il PD.
Lo stesso dicasi per le forme-partito tradizionali.

consiglio comunale del 19 novembre 2007

Per questo consiglio, si veda qui. Alessandro Corazza alla ribalta!

domenica 18 novembre 2007

Metti un pomeriggio a Pordenone...

...nel quale il "tavolo cittadino" del Partito Democratico organizza un incontro sulle prospettive della neonata creatura politica in città. Lo organizza alle 16, di sabato, con la partita dell'Italia alle 18, e nella sede dell'associazione "Il Fiume" in via Torricella ci sono più di 100 persone!
Certo: l'età media è sui 50, di under 30 ce n'è pochi, e le donne saranno, a voler essere ottimisti, il 15 per cento del consesso. Comunque, persone ce ne sono parecchie.

Si discute, con l'impegno ad essere brevi. Mario Bianchini, Claudio Conforti e Michele Padovese ( i coordinatori del "tavolo") si impegnano a far rispettare i tempi, per interventi di non più di 5 minuti, e la cosa funziona abbastanza, rendendo possibile dire parecchie cose prima del fuggi-fuggi delle 18 (Fantozzi insegna: dove c'è la nazionale...).

Cosa si è detto? Cose abbastanza diverse, in realtà:

1) c'è chi vuole un Pd radicato nel territorio, con tessere e organismi dirigenti, votato ad interloquire ed interpretare i vari strati della società;
1 bis) c'è chi invece pensa ad un partito a "rete", con forme d'adesione varie, anche di gruppo o associazione, che dia ospitalità e visibilità a chi vuole esprimere politica, più che farsene interprete;

2) c'è chi è interessato sprattutto al programma politico;
2 bis) c'è chi invece pensa che si debba riflettere di più sulla forma dell'adesione e della partecipazione;

3) c'è chi vuole subito organismi dirigenti e gruppi unici nei consigli comunali e provinciali;
3 bis) c'è chi invece pensa alla necessità di creare rapporti di adesione e rappresentazione più legati alle specificità dei territori.

...Insomma: nessuni ha la bacchetta magica, ma tanti hanno idee. Ottimo: confrontiamoci su di quelle, e non facciamoci prendere dalla fregola degli organigrammi.

giovedì 15 novembre 2007

la "Bacchelli" a Federico Tavan

Ci stiamo avvicinando al 26 novembre, data nella quale il Consiglio comunale di Pordenone discuterà la mozione, da me presentata e firmata da tutti i Capigruppo (GRAZIE!), per l'avvio del percorso per la concessione dei benefici della "legge Bacchelli" a Federico Tavan.
Prima del Consiglio, alle 16, 30, si terrà, sempre nella Sala Consiliare del Comune di Pordenone, un incontro pubblico sulle ragioni culturali della richiesta: interverranno Pierluigi Cappello, Ida Vallerugo ed Aldo Colonnello.
E' un'iniziativa che mi sta particolarmente a cuore, per un grande poeta.

mercoledì 14 novembre 2007

Partito Democratico e radicamento territoriale

Il solitamente ben informato Loris Del Frate in questo articolo sul Gazzettino di oggi (edizione di Pordenone), delinea un itinerario per la costituzione dei livelli periferici pordenonesi del PD con tanto di nomi, cognomi e strategie.
A tal riguardo, mi sento di voler dire alcune cose:
1) quella attuale, per il PD, si chiama fase costituente. Costituente è un participio presente, ed indica un'operazione in corso di svolgimento. Tutto, in altre parole, è (perchè così deve essere) provvisorio. E' quindi improprio immaginare fasi delineate non già dalla capacità progettuale, ma da una tendenza all'amministrazione di un esistente che non c'è (perché non c'è ancora un solo tesserato al PD, nemmeno Veltroni lo è!): c'è più bisogno, ora, di creatività, che di gestione;
2) lo spirito del PD è quello della trasparenza e della contendibilità. Ora, se è vero che i livelli provinciali (attenzione: parliamo dell'elezione di un coordinatore, non di un segretario!) verranno decisi dall'assemblea degli eletti alle Costituenti regionale e provinciale, nulla vieta che ciò avvenga secondo elementari criteri di competizione, e cioè:
a) con candidature esplicite, ed esplicitamente sostenute;
b) sulla base di un programma costituente, tanto più necessario perché, a mio povero avviso, è proprio a livello territoriale che si gioca la grande sfida del PD.

Si chiede troppo?

ottimismo e felicità

Nel noto megastore di elettrodomestici, commesse e commessi hanno la T-shirt con lo slogan del momento:
davanti, entri ottimista;
dietro, esci felice.

Ahi ahi, il corpo umano merce-feticcio...

martedì 13 novembre 2007

consiglio comunale di lunedì 12 novembre

Due le delibere fondamentali del Consiglio comunale:
1) l'approvazione delle linee fondamentali per composizione dei menu nelle scuole comunali (occasione per una bella lezione da parte della dietista del Comune, Dottoressa Cara, a proposito delle modalità organizzative della ristorazione scolastica comunale);
2) l'approvazione del Regolamento d'igiene (a proposito del quale: suonatori notturni negli appartamenti, la pacchia è finita! dalle 20, silenzio!).

Tra le mozioni, il Comune fa propria quella di Matteo Rizzato per rendere disponibili online le registrazioni delle sedute del Consiglio comunale. Viene invece rinviata, per indisposizione della presentatrice, la mozione di Elena Coiro sulle intenzioni del Comune relativamente ai centri islamici.

domenica 11 novembre 2007

dopo Milano, Udine

Dopo il bagno di folla del 27 ottobre a Milano, ecco l'appuntamento per la prima Assemblea Regionale del Partito Democratico, presso la Sala Congressi della Fiera di Udine.

Certo, Udine sarà più piccola e meno futuristica di Rho-Pero, comunque come non gradire il facile accesso al bar e la presenza di una seria zona Wi-Fi?...per non dire della certezza di trovare posto a sedere, e dell'efficienza del personale che ci accoglie. Il colpo d'occhio, come a Milano, dice che le donne sono tante, più della metà, e che hanno voglia di partecipare; che, come a Milano, i giovani (gli under 30) sono pochetti, ma che hanno tanta voglia di esserci anche loro!

In quanto eletto all'Assemblea Nazionale, partecipo a quella Regionale con diritto di parola, ma non di voto. Siamo, in totale, circa 150; presenti, alle 10 (orario d'inizio dei lavori) qualche dozzina in meno (due assenze pordenonesi di rilievo: Chiara Mio e Orazio Cantiello).

Oggi c'è la ratifica dell'elezione di Bruno Zvech a Segretario; si eleggeranno, all'interno dell'Assemblea, Presidente della stessa, Tesoriere e Vicesegretario; inoltre, saranno elette due Commissioni, una per lo Statuto ede una per il Programma.

Naturalmente, nei giorni passati, ci sono stati abboccamenti e colloqui per definire nomi e incarichi; a quello che risulta, il neoeletto segretario intende tener conto della varietà di sensibilità e (cosa, come noto, importante in una Regione come la nostra) provenienze.

Insomma, la lezione di Milano, dove la fase decisionale finale è stata, come dire, un po' troppo rapida, è stata, almeno, ben ponderata e valutata.

Si apre con l'elezione del Presidente dell'Assemblea. C'è stato accordo sul nome di Francesca Cardin (sulla quale posso garantire personalmente, visto che è la mia vicina di banco in Consiglio Comunale, a Pordenone!).

Il momento centrale della giornata è comunque il discorso di Zvech, che s'incentra su due temi fondamentali: il Partito Democratico, da una parte; il suo programma per la Regione, dall'altra.

Sul PD, Zvech ribadisce quello che già in campagna elettorale ha detto: è un partito, non un movimento spontaneista, quindi un'organizzazione se la deve dare, il più inclusiva possibile, però.

Un'organizzazione che, appunto, sappia stare sul territorio e sappia valorizzare modalità di adesione diverse, articolandosi anche tramite i Forum. Un partito che si ponga anche il problema di fare formazione.

Sul programma per la Regione, Zvech individua alcune linee:

a) il ruolo del Friuli-Venezia Giulia nel contesto internazionale, con le ricadute infrastrutturali connesse;

b) l'assunzione decisa del tema della sicurezza tra le priorità incontestabili, nella dimensione della qualità della vita quotidiana;

c) la necessità di definire linee più agili e attente alla persona per il Welfare; d) l'attenzione al ruolo del sistema formativo nel nuovo contesto.

Insomma, un discorso vasto, tenuto in buon italiano (cosa a mio avviso sempre rimarchevole) e con la consapevolezza della situazione politica e delle difficoltà connesse. Dal mio punto di vista, ho anche apprezzato la cura con la quale Zvech ha ripetuto che il PD pone al suo centro la persona nella sua unicità.
La discussione, che inizia verso le 11.45, risente (lo noterà il Sindaco di Pordenone, Bolzonello, e lo noterà anche Zvech: si veda in proposito la cronaca del Messaggero veneto ) di alcuni elementi liturgici della politica (una certa tendenza, insomma, alla divagazione), ma contiene alcuni spunti interessanti, che voglio evidenziare.
Il primo: il Grande Sconfitto delle primarie, Gianfranco Moretton, è intervenuto. Il suo è stato un discorso ecumenico, di augurio al Partito Democratico nella dimensione regionale, ma, comunque, il ghiaccio è stato rotto.
Il secondo: l'intervento meno gradevole è stato quello di Ilaria Celledoni, che ha avuto da ridire sul modo con il quale Francesca Cardin si è presentata (dietro richiesta della Celledoni stessa). Io credo che si possano contestare i metodi decisionali della politica, e ci mancherebbe, ma avventurarsi sul piano dei giudizi personali, beh...
Il terzo: gli altri due candidati alla Segreteria usciti sconfitti, Enzo Barazza e Francesco Russo, hanno fatto considerazioni e proposte precise.
Barazza ha molto insistito sulla necessità che l'auspicabile e futuro Illy-bis abbia un mandato politico più specificamente legato ai bisogni delle persone, che a quelli dell'impresa, e che la futura Giunta Regionale marchi, nella sua composizione, alcune precise novità di genere ed anagrafiche.
Francesco Russo ha insistito sul carattere costituente del momento attuale, ed ha invitato ad aprire il Partito ad un confronto costante con le associazioni e a dare ai Forum tematici un forte rilievo in termini di proposizione, affidandoli anche a figure esterne al Partito.
Per concludere:
a) vicesegretario del Partito, su proposta di Zvech, viene acclamata Attilia Marcolongo, di Udine;
b) tesoriere, sempre su proposta di Zvech, viene acclamato Diego Moretti, di Gorizia;
c) il vostro umile scrivano viene inserito nella Commissione di 25 persone che lavoreranno al Programma del PD.
P.S. Sulla giornata del 27, vedete anche il post di Francesco Russo e quello dello stesso Zvech.

giovedì 1 novembre 2007

presentazioni del mio libro

Ebbene sì, Insegnante a Pordenone non è ancora del tutto dimenticato.
Lo presenterò a San Giovanni di Casarsa, nell'ambito della ripresa attività dell'Università della Campagna, il 9 novembre, ed il 28 a Pordenone, nell'ambito degli incontri dell'Università della Terza Età.