venerdì 26 febbraio 2010

hic Vancouver, hic salta

Il pattinaggio artistico non è il calcio, con una difesa arcigna, un po' di fortuna e di bravi contropiedisti si vincono ogni tanto le partite a pallone, non le gare su lama o rotelle.
I bei salti, nel pattinaggio artistico, bisogna che siano alti e veloci, altrimenti non ce la si fa con il numero dei giri.
Insomma: che Carolina Kostner pattini bene, che faccia belle trottole, che sia carina e telegenica e stilnovistica, è noto; che i suoi salti abbiano sempre difettato soprattutto di velocità, ma anche di altezza, pure; che ce ne siano in giro sei-sette, di più forti di lei (capaci di pattinare bene e fare salti più alti e più veloci), per il mondo, è un dato acquisito. Da anni, dalle classifiche di mondiali e olimpiadi.E' stato così anche a Vancouver; la cosa è stata chiara nel programma breve (perché nessuna di quelle sei-sette ha fatto peggio del solito). Che poi Carolina sia scesa in classifica provando il tutto per tutto, ci sta, è lo sport.

Verrebbe dunque da concludere: la sorpresa di cui oggi si dice sui quotidiani e nei titoli dei notiziari sportivi televisivi, tecnicamente e sportivamente parlando, dov'è? Risposta: da nessuna parte...se non nella declinazione ennesima dell'eterna storia di un Paese esangue culturalmente,ridotto ad interpretare quasi tutto (dalla politica all'economia) alla luce della griglia assiomatica di una partita di pallone -di quelle, perdipiù, in cui ogni tanto(e neanche sempre) chi non merita vince egualmente.

Nessun commento: