venerdì 8 gennaio 2010

ortocomunità ed orti sociali

Segnalo dall'odierna pagina pordenonese del Messaggero Veneto questo articolo di Chiara Benotti su un'iniziativa di cooperazione per la produzione e la distribuzione, a(come si dice oggi) "chilometri zero", di frutta e ortaggi.
La cosa va insieme con il successo che ha registrato,a Pordenone, il progetto degli "orti sociali".

"La prima ortocomunità di Pordenone mette radici, su ben 8 mila metri quadrati, per il “self service” della frutta e della verdura da portare, poi, in tavola. artita in sordina l’estate scorsa a Vallenoncello, l’iniziativa promette ai soci un 2010 a costi abbattuti per il cibo bio su larga scala. «Con un investimento di 31 mila 600 euro – ha avvisato i soci dell’associazione “Modo” il fondatore Silvano Lapietra – abbiamo acquistato un terreno in via Martiri della libertà, dietro le serre della coop Noncello di Cordenons. Il lotto è suddiviso in 5 mila metri quadrati di terreno agricolo, e 3 mila circa di zona P, dove si possono costruire infrastrutture di pubblica utilità».
L’azienda agricola di comunità è un progetto sperimentale che abbatte i costi per le famiglie. «La proposta 2010 è di associarsi per la produzione ortiva – ha spiegato Lapietra –. Un’adesione di 5 mesi da aprile ad agosto, periodo in cui c’è una produzione maggiore e più variegata. La quota di contribuzione sarà di 50 euro al mese per una famiglia di tre componenti, il che significa che per quest’anno il consumo di frutta e verdura verrà a costare 250 euro».
Convenienza a chilometri zero, dunque. L’azienda agricola dell’associazione “Modo” è una comunità di autoconsumo. Su misura per tutti quelli che cercano di risparmiare e riempire la dispensa con prodotti biologici. La stessa è aperta ai contatti sul web all’indirizzo associazionemodo@libero.it e no profit: per associarsi si può telefonare al 338-9332353.
«Offriamo un’alternativa all’attuale economia di mercato e un modello di sviluppo sostenibile per le famiglie in piena crisi salariale – ha presentato il campo Silvano Lapietra –. L’estate scorsa abbiamo coltivato un orto di mille metri, frutto di un investimento comune, e diviso i prodotti: zucchine, lattuga, meloni e pomodori per le prime 50 famiglie di soci».
A regime, la comunità agricola risponderà al fabbisogno settimanale di tutte le famiglie associate, con costi abbattuti. «La verdura non ha prezzo – è stata la filosofia di “Modo” –. Si aderisce all’associazione con una quota e si dividono i prodotti della terra. Non si vendono zucchine e pomodori: si distribuiscono tra i soci, perché il nostro esperimento è libero da vincoli di bilancio».Altro che tagliola del caro spesa. «Ognuno di noi contribuisce mensilmente alle spese della comunità – ha riassunto Lapietra il palinsesto etico del gruppo “Modo” – e fa rifornimento per la dispensa. Ragioniamo in termini di condivisione e diritto a soddisfare i bisogni». le prime 50 famiglie che hanno fondato l’orto comunità, con un contributo medio di 50 euro, si allargano."

giovedì 24 dicembre 2009

auguri

Buon Natale a tutti, buon 2010 a tutti.
Bordopagina torna, a Dio piacendo, a gennaio.

lunedì 21 dicembre 2009

caro Babbo Natale...

Caro Babbo Natale...



(Siamo passati dai papiri alle pergamene alla stampa, dal rotolo al libro, ecchessaramai...)

mercoledì 9 dicembre 2009

pazienza e impazienza

Oggi sono entrato in un ufficio postale per pagare una bolletta. C'erano tante persone anziane, ed erano lì tutte per la pensione.
L'impiegato allo sportello ripeteva ad ognuno che oggi le pensioni non si potevano pagare, pare che il denaro non fosse stato consegnato alla filiale.
Ma parecchi di quei pensionati non tornavano a casa, dopo la risposta, restavano lì.

Mentre attendevo il mio turno, ascoltavo brandelli di discorsi: stavano lì -erano ormai le 13- in attesa di un provvidenziale arrivo del portavalori col denaro delle loro pensioni. O di uno straordinario versamento che consentisse, non si sa come, all'impiegato di disporre del denaro per quelle pensioni.
Senza rabbia, senza acrimonia: lì, in attesa di qualcosa.
La mia impazienza per l'attesa del mio turno è evaporata, di fronte a quei pazienti, esasperati pensionati.

Sono uscito dall'ufficio, dopo un po'. Dietro la mia auto, si è avvicinato, per parcheggiare al mio posto, un signore che, contemporaneamente: fumava; parlava al cellulare; masticava una gomma; lampeggiava con gli abbaglianti.
Sono sceso, più che altro per controllare quante mani avesse.
Due,pareva.
L'impazienza mi è tornata.

venerdì 4 dicembre 2009

nessuno ascolta nessuno

Quando, come oggi, ho da rientrare a scuola il pomeriggio, mi fermo a mangiare in un piccolo locale vicino a Corso Garibaldi. Fanno bene panini caldi e primi, cose buone per bancari, avvocati, impiegati in pausa pranzo; poco prima dei tre quarti d'ora di fuoco di quell'intervallo, il posto è frequentato per gli aperitivi -rigorosamente vini, che il proprietario sa scegliere con gusto.
Oggi mi son trovato lì a cavallo tra l'ora degli aperitivi e quella della pausa pranzo, e dal mio tavolo ho assistito ad una conversazione tra aperitivisti.
Tre signori di mezz'età, artigiani e piccoli imprenditori.
Parlavano della crisi -di che altro si parla, oggi, peraltro, nei posti dove ci sono le persone reali?
Il locale, va detto, è un posto dove i quotidiani a disposizione sono Libero ed il Giornale: ma. Non si lamentavano delle tasse. Della sinistra. Dei giudici.
Quelle, le tasse, diceva uno di loro, ci sono, si sa. Tante, concordavano. Ma senza acrimonia.
-Insomma(ha detto un altro). Quando le cose andavano bene, qualche anno fa, ci lamentavamo. Adesso, che c'è davvero da lamentarsi, nessuno ci può più ascoltare.
Ma nessuno ascolta più nessuno.

mercoledì 2 dicembre 2009

scetticismo e certezze

Aurelia insegna storia e filosofia; si è laureata su Pirrone e lo scetticismo antico, e nel suo caso l'argomento della tesi si è incontrato con i giudizi sulla vita e, dentro questi, sulla scuola.
Per Aurelia, tutto quello che è, potrebbe essere diversamente, o non essere.
Gli studenti seguono le lezioni?
Va bene.
Non le seguono?
Va bene lo stesso.
I colleghi la apprezzano?
Ottimo.
La criticano?
Ottimo anche questo.

Ieri, in aula insegnanti, si parlava delle incertezze sul futuro della scuola in generale e del nostro istituto in particolare.
Che materie ci saranno?
Come saranno fatte le cattedre?
L'istituto sarà tenuto unito?
Sarà diviso?
Avremo le sedi di quest'anno?
Altre?
Queste e siffatte domande facevano il giro della stanza; ad un certo punto Aurelia, che se ne stava seduta in silenzio su un divano, si è alzata ed è sbottata:
-Eh, no! Qualche certezza ci deve pur essere.

martedì 1 dicembre 2009

ascolta

(Andando a scuola, la mattina, per strada)
(Studentessa davanti a me, al cellulare)
-Ascolta , è importante, ascolta...senti, ho da dirti questa cosa, ascolta bene...non interrompermi eh....ascolta...bon, ci sentiamo dopo, ho finito il credito.