venerdì 4 dicembre 2009

nessuno ascolta nessuno

Quando, come oggi, ho da rientrare a scuola il pomeriggio, mi fermo a mangiare in un piccolo locale vicino a Corso Garibaldi. Fanno bene panini caldi e primi, cose buone per bancari, avvocati, impiegati in pausa pranzo; poco prima dei tre quarti d'ora di fuoco di quell'intervallo, il posto è frequentato per gli aperitivi -rigorosamente vini, che il proprietario sa scegliere con gusto.
Oggi mi son trovato lì a cavallo tra l'ora degli aperitivi e quella della pausa pranzo, e dal mio tavolo ho assistito ad una conversazione tra aperitivisti.
Tre signori di mezz'età, artigiani e piccoli imprenditori.
Parlavano della crisi -di che altro si parla, oggi, peraltro, nei posti dove ci sono le persone reali?
Il locale, va detto, è un posto dove i quotidiani a disposizione sono Libero ed il Giornale: ma. Non si lamentavano delle tasse. Della sinistra. Dei giudici.
Quelle, le tasse, diceva uno di loro, ci sono, si sa. Tante, concordavano. Ma senza acrimonia.
-Insomma(ha detto un altro). Quando le cose andavano bene, qualche anno fa, ci lamentavamo. Adesso, che c'è davvero da lamentarsi, nessuno ci può più ascoltare.
Ma nessuno ascolta più nessuno.

7 commenti:

marta ha detto...

siamo chiusi nel nostro e ascoltare diventa difficile, perché cerchiamo di rimanere concentrati su non so cosa- non so nemmeno a cosa serva -e le parole dell'altro ci distrarrebbero. Ascoltando l'altro ci dovremmo aprire, ma siamo troppo sopraffatti da qualcosa, schiacciati e quindi chiusi nella paura.
Dovrebbe essere il contrario, perché altrimenti a cosa serve vivere in comunità organizzate?
Sembrano tutti in lutto.

luciano61 ha detto...

... e anche questo 'disagio collettivo' è colpa di Berlusconi?
Forse un po' di sana 'autocritica' il PD(meno Elle) dovrebbe iniziare a farla... o no?
Di sicuro siamo tutti 'in lutto' per una vera rappresentanza democratica che non c'è più: né a destra, né a sinistra.

Piervincenzo ha detto...

Caro Luciano, mi sa che in queste cose -come in molte altre- la politica c'entri limitatamente.

luciano61 ha detto...

Dici?
Di sicuro su questo tema (e su molti altri) ne sai più di me, ma lasciami almeno il felice dubbio di questo mio '(in)-sano scetticismo'...
Notte
Luciano
p.s.- Comunque avresti sicuramente ragione, se gli altri politici (di professione e non) si comportassero in modo correto come fai Tu: 'in ascolto' anche con questo blog...
Ora basta, altrimenti quando ricoprirai incarichi nazionali non mi saluterai più...

Anonimo ha detto...

Chissà che non sia la presa di coscienza che la democrazia scricchiola quando oltre la rappresentanza si delega in toto pure la rappresentazione del sè...

Gaetano Toro ha detto...

Il problema è, secondo me, che le scelte che quelle persone faranno al momento del voto saranno le stesse di chi legge 'Il Giornale' e 'Libero', e questo perché al momento giusto arriverà Qualcuno che prometterà loro la stessa favola, dopo il digitale anche il 'paradiso' terrestre.

Toyo Perplesso ha detto...

Al lupo, al lupo... ma il lupo non c'era. Al lupo al lupo... al lupo al lupo... auuu.... gnam! burp!!!

Con simpatia :-)

Vittorio