Durante il Consiglio comunale, ho letto, di Jean-Marie Le Clézio, Il continente invisibile e L'africano, prestatimi da Giovanni Zanolin. Più tradizionalmente libro di viaggio a sfondo antropologico il primo; più personale, nel doppio sguardo sulla propria infanzia e sulla vita ignota del padre, il secondo. Non conoscevo molto del Premio Nobel per la letteratura del 2008, ed immagino che le sue opere più importanti siano altre.
Posso anche, a scanso d'equivoco, riassumervi, uno per uno, tutti gli interventi che si sono susseguiti nel corso della giornata in Consiglio Comunale. L'occasione del bilancio preventivo e del piano triennale mette in moto, com'è ovvio, soprattutto i Consiglieri d'opposizione. E così è stato: qualcuno ha dato letture del testo del Bilancio, indicando dove avrebbe speso di più e diversamente (un classico esercizio da opposizione); qualcuno ha sostenuto le ragioni di singole categorie, o punti di vista (Verdichizzi, con la sua epocale battaglia all'Ici, e Piccinin, con la sua difesa degli storici commercianti pordenonesi): e qui è interessante notare che, quest'anno, è mancata la lista delle osservazioni dedicate ai singoli quartieri (un'attività da stakeholders trasversale agli schieramenti, ma forse non siamo ancora sotto elezioni...).
Le cose, a mio modesto avviso, interessanti?
UNO. La consapevolezza della crisi economica, la franca ammissione, da più parti, di non avere idea di tempi e di ricadute. L'Assessore Zanolin, nella sua replica conclusiva, ha affermato che i Servizi Sociali del Comune sono sollecitati già da ottobre in merito alle varie situazioni di difficoltà, e che l'orientamento è quello di cercare di proporre, per chi perde lavoro, anche percorsi di riqualificazione. La cosa mi pare molto interessante, mi sarebbe piaciuto saperne di più.
DUE. Niente Piano Regolatore, per questo mandato. La nuova Amministrazione Regionale ha cambiato le leggi -che erano appena state cambiate dall'Amministrazione precedente- e quindi il percorso non potrà essere avviato. Si farà invece un grosso intervento sulla città mediante la "variante servizi": speriamo bene, perché uno dei punti di forza del programma della coalizione che ha sostenuto Sergio Bolzonello stava proprio qui.
TRE. Parecchi hanno chiesto lumi sul futuro del Consorzio Universitario, da più parti. Buon sintomo, che si condivida l'idea che la formazione è una delle strade prioritarie per uscir fuori dai momenti difficili. La mia impressione è, però, che si abbia in mente un modello della presenza universitaria a Pordenone ancora legato alla logica della "sede periferica", logica che gli Atenei della Regione non sembrano più in grado di sostenere, e che del resto crea poco radicamento. Mi piacerebbe pensare, piuttosto, alla capacità (che può essere espressa solo da un concorso di forze) di trovare spazi per formazione di alta qualità che valorizzi le risorse del territorio, e a forme d'incentivo per i talenti pordenonesi anche lontani dalle rive del Noncello...
IN CONCLUSIONE.
Preoccupazione e voglia di fare, dichiarazioni di voler lavorare insieme. Bene.
Intuizioni su alcuni settori che saranno decisivi nei prossimi anni per uscire dalla crisi, come la formazione. Bene.
Progettualità e capacità di lavorare davvero insieme? Vedremo. A metà mandato amministrativo, mi dicono gli esperti di queste cose, di solito si è, come Fonzie di Happy Days, saltato lo squalo.
Ora bisognerebbe invece essere
progettuali,
lungimiranti
...e provvisori.
Saremo capaci?
P.S. Un saluto ad Ennio Martin, che lascia l'Assessorato all'Ambiente, ponendo al contempo termine ad uno dei filoni narrativi più coloriti (agli inizi)ed estenuanti (ora) di questo mandato amministrativo, cioè quello degli attacchi, all'indirizzo dell'Assessore, da parte di Orazio Cantiello.
Per la successione, le logiche di coalizione vaticinano il nome di Nicola Conficoni, in quota alla componente ex Ds del Pd (sembra un gioco di parole, ma è tutto vero). Sapremo presto.
martedì 17 febbraio 2009
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