giovedì 25 giugno 2009

le tracce d'italiano dell'esame di Stato

Quest'anno tracce in versione light: la tipologia B, quella che richiede l'articolo di giornale o il saggio breve, si è basata su un numero di documenti molto più esiguo del solito; documenti, inoltre, decisamente più smilzi e meno strutturati di quelli del passato, che dovrebbero aver favorito lo svolgimento "giornalistico" più che quello "saggistico" (un approccio un po' meno liceo-classico-centrico, insomma: vedete anche qui).
L'analisi testuale su Svevo presentava consegne di lettura decisamente agili, addirittura con qualche ridondanza interna dovuta alla magrezza dell'osso da spolpare ermeneuticamente (e comunque, tutti i quesiti dal 2.1. al 2.5 appaiono abbastanza sciapi -si veda anche Giorgio De Rienzo).
Abbordabile su più livelli il tema di storia (del quale, devo dire, mi ha colpito l'anodino allineamento di monarchia, fascismo e democrazia come "regimi di governo"). La traccia "libera" prendeva spunto dal ventennale della caduta del muro di Berlino e proponeva una riflessione su "democrazia" e "libertà", ma anche sul contesto storico che i fatti del 1989 evocavano: più facile che ci sia stata attenzione, nello svolgimento, alla prima parte della questione, che a quella specificamente storica.
Attesissima la traccia sui Social Networks (in merito alla quale vale, al contrario, l'osservazione di prima: qui, probabilmente, sono i ragazzi ad aver più cose da insegnare ai loro prof...).
Dal gusto vintage la traccia sulla cultura giovanile (visto che la documentazione iconografica presentava la Vespa e la minigonna, per dire, e come unico segno di esterma modernità il logo di Facebook).
Decisamente svincolata da riferimenti alla contingenza della crisi economica la traccia sull'innovazione e la creatività.
Innervata di spunti che si possono prestare anche a sviluppi originali (ad esempio la mesta ironia di Gozzano) la traccia su innamoramento e amore, nella quale si segnala una improprietà di citazione -peraltro di quelle ormai tipiche ovunque-, ovvero l'attribuzione del saggio di Francesco Alberoni al 2009.

4 commenti:

luciano61 ha detto...

Il 'rito' della Prova di Italiano come prima prova scritta all'Esame di Stato si è consumato anche quest'anno e, come sempre, si sono subito scatenate le critiche e i commenti negativi sulle modalità e sulle tematiche proposte.
Mi sembra che le tracce non siano così banali e 'light' come sembrano a noi docenti, 'carichi' di anni e di un altro tipo di preparazione e di esperienza culturale...
Il cosiddetto anodino allineamento di monarchia, fascismo e democrazia come 'regimi di governo' è un 'allineamento' che trova un buon esempio di analisi politica nel testo di Luciano Canfora, 'La democrazia - storia di un'ideologia', Laterza, Roma-Bari 2004. Lì c'è un'approfondita disamina del concetto di 'democrazia' (da intendersi più come "potere sul popolo", piuttosto che secondo l'accomodante e fuorviante definizione classica di "potere del popolo", proprio per il valore negativo e repressivo del termine greco 'archia'... comunque c'è molto altro su cui riflettere in questo saggio di Canfora).
In ultima analisi mi sembra che tutto si riduca al solito 'gioco prevenuto' di criticare il tema d'Italiano per ragioni trasversali e politiche (non c'è un po' di indiretta contestazione alla Gelmini?).
Quando Ministro dell'Istruzione era il buon Fioroni e il figlio doveva sostenere l'Esame di Stato, quell'anno, accadde la 'novità' (?) di proporre un tema molto articolato - ermeneuticamente parlando - su un episodio del 'Paradiso' di Dante con un enorme strafalcione testuale... ma, allora, tutto venne minimizzato e stranamente il figlio (come il padre, gran cultore del Divin Poeta) svolse la traccia su Dante... qualcuno sa dirmi con quale votazione si diplomò il giovane Fioroni?
"Ne bis in idem"... ma, poi, ogni anno si ricade più o meno (a seconda del Governo in carica) nel medesimo 'vizio assurdo'.
Saluti
Luciano Bubbola

Piervincenzo ha detto...

Le tracce leggere sono leggere, quelle banali sono banali, quelle anodine sono anodine. Né più, né meno. I ragazzi, poi, avranno saputo far lievito ditutto -come succede anche con i nostri insegnamenti, del resto, modesti che siano.
Sis aequo animo, Luciane.

luciano61 ha detto...

Essere prevenuti è sempre un atto pretestuoso - "sit venia verbo" - anche verso un Ministro leggero e/o anodino.
Finalmente i ragazzi hanno avuto tracce alla 'loro portata' e/o 'fattibili' (e qui si tratta di vox populi!).
I filologi laciamoli alle loro emerite attività, come diceva Goethe: "visionari del didietro"...
Buona giornata
Luciano Bubbola

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)