L'articolo che vi riporto, dal Gazzettino, edizione di Pordenone, di ieri, 8 aprile, mi ha messo addosso un bel po' di tristezza.
Ben vestiti, curati, modi gentili. Insomma, ragazzi di buona famiglia che curiosavano tra i jeans e le t-shirt alla moda senza destare sospetti. Invece, no. Il giro in centro a Pordenone era finalizzato al furto di pantaloni e magliette di marca. Sono riusciti a rubare in quattro negozi, finchè Barbara Balsamini, che lavora a "Les Amis" di via Bertossi 10, non li ha bloccati. Uno 17 anni, C.L. di Sacile, l’altro sedici, S.D. di Gaiarine, figli di imprenditori, ieri sono stati arrestati per concorso in rapina impropria e furto aggravato continuato. Mani ammanettate dietro la schiena, verso mezzogiorno sono sfilati da via Bertossi fino in piazza Cavour, dove la pattuglia della Volante aveva ostruito il passaggio con l’auto per bloccare un eventuale tentativo di fuga.
I due studenti erano arrivati a Pordenone in treno. Per entrambi ieri era l’ultimo giorno di vacanza. Il raid è cominciato in viale Martelli, da "Boranga", dove hanno rubato due paia di jeans. Confusi tra le bancarelle del mercato, si sono poi fermati da Coin, in corso Vittorio Emanuele. Poi la corsa fino in via Cavallotti, dove all’esterno della pasticceria Reale avevano trovato un posto sicuro dove nascondere la refurtiva.
Alle 11.30 la sosta in piazza Cavour. Sono entrati nel negozio "Les Amis jeans". Hanno chiesto dove si trovava il reparto maschile. «Al primo piano», ha indicato la commessa Cristina Forabosco. Nel frattempo ha chiesto telefonicamente aiuto a una collega di via Bertossi per non lasciare incustodito il piano terra. «Avrò perso 30 secondi - racconta - quando sono salita, loro stavano già scendendo e molto gentilmente mi hanno ringraziato e salutato».
Nella borsa a tracolla erano riusciti a infilare cinque magliette con stampe colorate, del costo di circa 45 euro, a cui avevano strappato la placca antitaccheggio. Pochi istanti dopo sono entrati in via Bertossi, nell’altro negozio "Les Amis" di Martina Piccinin. Le commesse stavano servendo due clienti - mamma e figlia ventenne - e i due ragazzi hanno cominciato a guardarsi attorno. «Che belle cose avete - hanno detto salutando le commesse - torneremo con le nostre fidanzate...». Ma uscendo il dispositivo antitaccheggio, della cui presenza non si erano accorti, ha cominciato a suonare.
«Fermi», ha intimato Barbara Balsamini. Ma i due sono fuggiti. Uno si è diretto a destra, una corsa di pochi metri e ha trovato la strada sbarrata da un cantiere stradale. Costretto a fare dietrofront, sulla porta del negozio ha trovato la commessa ad affrontarlo. Barbara Balsamini lo ha placcato e lui, per liberarsi, l’ha spintonata scaraventandola a terra.
È fuggito verso via Cavour, con una delle clienti de "Les Amis" - la ragazza ventenne - che lo rincorreva gridando «al ladro, al ladro». A bloccare il ragazzo e a riportarlo nel negozio di via Bertossi è stato un ausiliario del traffico della Gsm. «Chiama il tuo complice o rischi di finire nei guai da solo e di pagare anche per lui», gli è stato consigliato. Messo alle strette, lo studente ha telefonato all’amico, che lo ha subito raggiunto. Nella borsa a tracolla avevano nascosto due paia di pantaloni di Roy Roger’s da 139 euro.
«Non ditelo a mio padre», ha detto in lacrime il ragazzo che è stato bloccato dall’ausiliario del traffico prima di essere portato via in manette sotto gli occhi dei passanti.
Cristina Antonutti
venerdì 9 aprile 2010
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2 commenti:
Posso capire il brivido del rubare qualcosa, anche a me capitava da ragazzo (libri). MA qui è associazione a delinquere :)
E si potrebbe discutere a lungo anche della passeggiata-gogna lungo il corso, magari fa loro del bene.
@Giorgio: infatti, tra le cose che mi ha colpito di più della storia è proprio il rapido trascorrere (a quanto appare dalla narrazione) da sfrontatezza a vergogna.
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