giovedì 27 novembre 2008

splendidi quarantenni

Va bene, è vero: un po' più di fatica a correre dietro ai bambini, meno scioltezza nello smaltire serate di cibo pesante, qualche indulgenza di troppo nelle proprie abitudini.
Però anche, con sorpresa, il ritorno di una sacrosanta intransigenza rispetto all'importanza delle cose importanti; la capacità di contare fino a far passare lo spazio della reazione irriflessa; l'urgenza di non sprecare, ma anche di non risparmiarsi.
Ecco, sto diventando vecchio, e non è, del tutto, un male.

3 commenti:

Giorgio Jannis ha detto...

Quaranta spritz, beviteli con calma in quell'ora tremenda che va dal primo sorso di aperitivo al buttarsi vestito nel Noncello declamando di pastorelle in Arcadia.

Piervincenzo ha detto...

in realtà sono quarantatrè rotti, ma io ci metto sempre un po' di più a mettere a fuoco...

Giorgio Jannis ha detto...

:)