martedì 17 marzo 2009

lo sforzo di conquista di un ruolo attanziale nel consiglio comunale

Mentre in Consiglio comunale si deliberava di prese d'atto urbanistiche e si agivano schemi attanziali d'identità attorno alle mozioni di nullo effetto pratico, sommo sforzo di definizione di sé (o di un sé agibile di fronte agli altri)su eutanasia e testamento biologico, ecco (mancava questo, in effetti, all'elenco delle nequizie del post precedente) sgominato un giro di prostituzione (l'ennesimo) nel pordenonese, come le aperture dei quotidiani locali di oggi ampiamente dimostrano.
I giornali, giustamente, danno la prima pagina a questa notizia; i giornalisti abbandonano l'aula del consiglio comunale prima dell'avvio della discussione sulle due mozioni, ritenendo che si tratterà di giochi di ruolo già visti: hanno ragione, dal loro punto di vista.
Ma dal mio, di punto di vista, che è quello di chi narra le cose partecipandovi, anche se dall'angolo visuale di uno spiaggiato (come la voce narrante della prefazione dei Malavoglia), devo dire che trovo teneramente commovente lo sforzo di una quarantina di persone di buona volontà e di vasto disorientamento (tra cui io) di agire gli schemi di lettura del reale che hanno a disposizione nel mondo in cui vivono, e di manifestarne francamente le debolezze, tramite le loro parole.
La palla con cui giocavamo da bambini, direbbe Sandro Veronesi, è caduta, e forse ce ne stiamo accorgendo.

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