Il Gazzettino di oggi rende conto dell'evento conclusivo del Consiglio Comunale di lunedì 22, ovvero la votazione sulla mozione del Centrodestra in merito alle minacce anonime al Cardinal Bagnasco ( vedete qui ). Che dire?
La discussione, riavviata verso le 22, ha vissuto i suoi picchi non tanto in merito alle questioni del laicismo, del ruolo della Chiesa cattolica, dell'impegno politico dei cattolici, bensì quando i miei giovani colleghi Alessandro Corazza e Mario Bianchini hanno detto, senza perifrasi, che la mozione aveva un carattere puramente strumentale. Si sono beccati un po' di frecciate (specialmente da Elena Coiro, molto in forma lunedì anche in merito alla delibera sulle forme di convocazione pubblica della Giunta comunale), ma hanno toccato una questione vera, che è quella della sostanza di quanto si fa in Consiglio Comunale.
Dopo di che, in sede di dichiarazione di voto, Andrea Cabibbo ha sostanzialmente replicato le argomentazioni di lunedì 15, sulle quali ero intervenuto. Argomentazioni fondamentalmente basate su un'equiparazione tra "cultura di sinistra" (quale?) e anticlericalismo.
A questo punto, non ho avuto dubbi: ho votato contro anch'io.
E spero, caro Andrea, che si riesca a parlare di queste cose senza dover spendere dichiarazioni per una visibilità. Hai, caro Andrea, strumenti, intelligenza e pazienza che ti assicurano una credibilità politica senza confondere, perdonami se te lo dico, le cose di Cesare con le cose di Dio.
E sufficit malitia diei.
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