Mauro A. Del Pup nel suo blog invitava, qualche giorno fa, a riflettere sulla "blindatura" delle liste dei candidati all'elezione per l'Assemblea regionale del futuro, si spera davvero, Partito Democratico.
Che dire? Caro Mauro, hai ragione; le liste sono costituite a partire da un elemento di metodo abbastanza contestabile (e che in effetti il centrosinistra ha contestato nell'altra sua applicazione, quella delle liste per l'elezione nei due rami del Parlamento).
Potevamo aspettarci qualcosa di diverso? Potevamo sperarlo, soprattutto noi che aspiriamo ad una forma-forza politica che esprima più aree di pensiero che gerarchie; ma era ragionevole attenderci che i soci fondatori (DS e Margherita) facessero anche quest'altro passo indietro? La mia frequentazione degli ambienti della politica dice che è già una gran cosa l'aver accettato di mettersi in gioco per questo nuovo contenitore, e che rispetto alle blindature asfittiche dei congressi di partito questa è già una novità.
Magra consolazione, dirai, Mauro. Forse, hai ragione.
Nel mio piccolo, ho deciso di fare qualcosa non rimanendo fuori, ma giocando la partita accettando il pallone, il campo di gioco e le regole degli altri (per cui, sono in una lista "bloccata" anch'io: ma alternative non c'erano!): mi (spero) smarco sostenendo un candidato non di nomenklatura, e un 'idea "aperta" del Partito che, una volta formalmente avviato, sarà da costruire. E questo sarà un diverso paio di maniche. Sperando che il tempo ci sia.
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