Sei meno un quarto di mattina. Pordenone è placidamente vuota, la temperatura, dopo la pioggia della sera precedente, si è alzata ed un velo leggero di bruma aleggia sull'asfalto.
Comincia così, sabato 27 ottobre, la mia giornata di "costituente del Partito Democratico".
Con Walter Manzon raggiungiamo Portogruaro, dove c'è l'appuntamento con la corrierina oganizzata per trasportare il grosso dei costituenti del Friuli-Venezia Giulia. Il viaggio attraversa l'arrivo del giorno; il sole lo troviamo all'altezza del tunnel autostradale sotto Monte Berico, e ci sostiene fino all'arrivo alla Fiera Nuova di Milano.
Arriviamo alle 10.30.
La Fiera di Milano sta a Rho, e mostra bene i segni dell'opera da completare: non nella sua struttura, e nemmeno nella linea metropolitana, nuova ed efficiente, ma negli svincoli autostradali ancora da perfezionare e nei lavori giganteschi per la nuova stazione ferroviaria.
Il Padiglione 16 si raggiunge percorrendo il lungo corridoio centrale, ricoperto da una vetrata, che fa molto aereoporto. Man mano che ci avviciniamo, le segnalazioni si fanno più riconoscibili; cartelli dominati da uno sfondo verde leggermente pastellato -quello che va di moda quest'anno, per capirci.
Ci siamo. Il Padiglione è un hangar immenso, vanno e vengono un sacco di persone. Ci accreditiamo ed entriamo...
...e troviamo una marea di gente. Ci sono due tribunette, una platea centrale già zeppe di persone; alle spalle del palco ci sono dei maxischermi che proiettano immagini dalla sala. A parte la prima fila dei leader politici più in vista, poi c'è un sacco di contaminazione. Vedo, ad esempio, che Luciano Violante e Sergio D'Antoni si acomodano per terra, davanti al palco.
Noi, naturalmente, si sta in piedi.
In piedi assistiamo ai due momenti fondamentali della giornata, il discorso di Romano Prodi (che parla dalle 11 alle 12) e, naturalmente, quello di Walter Veltroni (che parla dalle 12 alle 13,10): ma su questo, vi scrriverò un altro post nel corso della mattinata.
Nessun commento:
Posta un commento