Mentre si fonda il PD, la vita del Consiglio comunale continua.
Va da sé che la seduta di ieri (15 ottobre) era fortemente attraversata dagli umori contrastanti relativi all'esito delle primarie, e che ovviamente gli "osservati speciali" erano consiglieri e assessori provenienti dalla Margherita...ma su questo, potete leggere le puntuali cronache del Messaggero e del Gazzettino.
Dopo la serie delle interrogazioni, si è arrivati alle mozioni, e tra le mozioni si è giunti ad aprire la discussione su di una risalente alla tarda primavera e dalla storia travagliata.
Si tratta della cosiddetta "mozione Bagnasco", si solidarietà appunto al Monsignore che aveva ricevuto, per posta, minacciose pallottole. Presentata dai Consiglieri della Margherita, sottoposta a varie tarature nel corso di incontri di maggioranza, la mozione era stata poi ritirata a seguito del ridimensionamento del caso specifico (scoperta del mitomane autore delle minacce).
Ma qui, colpo di scena: i gruppi consiliari della CdL hanno ripreso e fatta propria la mozione, che ieri sera è dunque giunta in discussione, presentata dal Consigliere di Forza Italia Andrea Cabibbo.
Dopo una prima, tutto sommato pacata, indicazione dei motivi della validità della proposta, il giovane collega forzista (credo per foga polemica) si è avventurato per una strada un po' più perigliosa, volendo per forza distinguere tra ideologie di sinsitra e laiciste e visione cattolica, con tanto di corredo d'immagini e precedenti storici che ha ricordato l'Antonio Socci dei tempi di Excalibur.
Mi sono permesso d'intervenire.
E ribadisco.
Caro, puntiglioso e attento collega Cabibbo, il cristianesimo non è totalmente identificabile con la sua storia in senso antropologico, e se così fosse, sarebbe anch'esso ideologia, perderebbe la sua carica di alterità metafisica.
E, nella società in cui viviamo, non ha senso rimpiangere antichi tempi in cui la società "era" cristiana: meglio pensare -come fece Dietrich Bonhoeffer a Tegel- ad un cristianesimo "adulto", cristianesimo d'elezione, fondato più sui sofferti silenzi che sulla presenza di Dio. Meglio, come il preticello deriso di Caproni, pregare non "come piace credere al mondo, perché Dio esiste", ma, "come uso soffrire io, perché Dio esista", ed accettare di fondare la coesistenza nella società su un denominatore umano comune, avendo rispetto della propria precaria, e sempre soggetta all'alea della reversibilità, scelta di fede.
Mi è costato, l'intervento, perché è un po' troppo personale. Ma credo dovessi.
P.S.: firmata da tutti i capigruppo, ho presentato la mozione per la concessione dei benefici della "legge Bacchelli" al grande poeta Federico Tavan. Ringrazio, dunque, pubblicamente:
Francesca Cardin (VivoPordenone); Monia Giacomini (Verdi-PdcI-RC); Elena Coiro (AN); Flora Bomben (Margherita); Giordana Panegos (Lista Bolzonello-Il Fiume); Daniele Caufin (Lega Nord); Giuseppe Pedicini (Forza Italia); Orazio Cantiello (Gruppo Misto); Nicola Conficoni (DS).
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