giovedì 24 gennaio 2008

ciao Romano



Diciamoci la verità: chi ha il coraggio, oggi, in Italia, di andare incontro ad una sconfitta? Ormai, se si perde è sempre colpa dell'arbitro, o del destino cinico e baro.


Eppure il Professore ci è andato, sapendo quello che lo aspettava.


Onore a Romano Prodi, che da domani sarà naturalmente incolpato di tutti i mali dell'Italia in generale e del centro-sinistra in particolare; onore a colui che ha inventato (per il vostro umile scrivano) la cosa migliore di questi anni, l'Ulivo, adattatosi poi in Partito Democratico (sul quale le cose più dure le ha dette stasera in Senato Cesare Salvi, che ne ha ripercorso la verticistica storia ).

Adesso nessuno ha più scuse, e dopo le uscite temerarie della settimana scorsa (mi presento al voto da solo, Berlusconi mi segua se ha coraggio...), vedremo, finalmente, le qualità di Veltroni. Perché, appunto, come dicono gli inglesi, da adesso: no nonsense.

C'è la sensazione dell'impotenza, per chi cerca di fare la sua parte nella sua comunità, come il vostro umile scrivano ancor più umile peone in un consiglio comunale.


Mi dico: in attesa che ci chiamino ad un nuovo bagno di lacrime e sangue per non mandare al governo Berlusconi, cerchiamo almeno di fare, dove siamo, come siamo, le cose migliori che sappiamo, e che non sono poche. Un po' di politica 2.0: aperta, e partecipata, e concreta.


E lasciamo i giochini agli altri.


A tempo debito verranno a chiederci il pallone per giocare con noi.




P.S. Ottimo Massimo Giannini qui su Repubblica.

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