giovedì 19 giugno 2008

i temi dell'esame di Stato 2008 - greco

Qui trovate il testo della versione di greco assegnata.
Dato che quest'anno non sono Commissario, ho avuto il tempo, da casa, di seguire l'andamento online delle anticipazioni, ed in effetti, alle 8.32, sul Forum di studenti.it (tanto per citare uno dei siti più noti) era già stato segnalato il testo di Luciano.
Bando alle tristezze, comunque, e veniamo alla versione.
Il testo si divide in due lunghi segmenti, dei quali il primo poggia sull'imperativo "esto" ("sia") che introduce, sotto forma di nominativi di aggettivi e di participi, le caratteristiche che devono essere proprie dello storico. In questa prima parte possono aver costituito motivo di qualche difficoltà i seguenti punti:
a) il participio futuro "onomason", che va reso con una perifrasi, ad esempio "sarà capace di chiamare", o "sarà intenzionato a chiamare";
b) "achri tou", da cui dipende l'infinito, che va reso (come anche successivamente) con senso consecutivo ("al punto di");
c) "ti tode doxei", interrogativa indiretta retta da "loghizomenos"("cosa parrà a questo", con una forte connotazione colloquiale; è questo il punto in relazione al quale, in alcuni Licei, le Commissioni hanno integrato il testo con un altro dimostrativo, dando al costrutto un valore compendiario, "cosa parrà a questo o a quello"; francamente, comunque, qui il taglio, ancorché non elegantissimo, non rende la frase incomprensibile o immotivata grammaticalmente).
Più complesso il secondo segmento del testo, che molti studenti avranno compreso riportare quasi alla lettera un noto giudizio di Tucidide sul senso della propria opera storica. Qui i punti più scabrosi possono risultare:
a) il participio predicativo "thaumazomenon" retto da "oron" ("vedendo che...");
b) "ho telos an tis eu phronon hypothoito historias", relativa dipendente da "epaghei" ("introduce"), in cui il soggetto è l'indefinito "tis", il predicato verbale, con valore potenziale, è l'ottativo aoristo "hypothoito", il complemento oggetto "telos": "introduce il fine della storia che uno, ben ragionando, potrebbe immaginare";
c) "hos" spiega il contenuto della relativa precedente, va reso con espressioni come "cioè che";
d) segue un periodo ipotetico, la cui protasi è "ei...ta homoia katalaboi" ("se capitassero fatti simili"); l'apodosi, che è la subordinata introdotta dall'"hos" dell'inizio della frase, è costituita da "echoien", che pone le due ultime rilevanti difficoltà del testo, vale a dire quella lessicale (va inteso come "potrebbero" e regge l'infinito successivo," chresthai") e quella logica, in quanto va sottinteso un soggetto al maschile plurale (desumibile dal participio "apoblepontes"), "gli uomini".
In sintesi: un testo dotato di senso compiuto, che richiama argomenti di notevole importanza che vengono svolti nel corso della III Liceo. La prima parte è alla portata di parecchi (anche se non proprio di tutti); la seconda, senza proporre passaggi di perigliosa complicazione, manifesta comunque una maggiore difficoltà.

Nessun commento: