Voterò, convintamente, anche se conosco bene i limiti dei candidati che voterò, e quelli dei candidati che il mio voto eleggerà al Senato e alla Camera.
Voterò, sapendo che la miglior politica sarà quella che non si sognerà di riempire di senso gli interstizi della mia vita, né quella che ammiccherà alle mie debolezze per giustificare le proprie.
Voterò, sapendo che la politica si tesse nei gesti quotidiani, e s'intreccia poi nelle relazioni. E che è lì, nei gesti quotidiani, che subito se ne avverte la tenuta, o la nota di falso.
mercoledì 9 aprile 2008
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