martedì 17 novembre 2009

idee diverse di "pubblico impiego"

Non tanto per i contenuti, quanto per la sincronia con un altro evento , colpisce il discorso di Renzo Tondo, Presidente della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia, nel corso di uno degli appuntamenti più importanti dell'anno a Pordenone, l'assemblea degli industriali, tradizionale momento per "fare il punto" della situazione nel territorio.
A quel che leggo sul "Messaggero", Tondo afferma tra l'altro (ripetendo un pensiero già espresso nelle settimane scorse) che non intende concedere aumenti ai dipendenti pubblici i quali dovrebbero essere già contenti di avere il "posto fisso". Cito Tondo, come riportato da Stefano Polzot sul Messaggero veneto:
«Al comparto pubblico non intendo concedere alcun aumento perché in questo momento sono privilegiati rispetto ad altre categorie. Hanno la fortuna di avere il posto e lo stipendio sicuri rispetto ad altri lavoratori che, in questo periodo, sono in cassa integrazione».

Insomma: nello stesso giorno in cui un Ministro della Repubblica presenta il portale Internet collegato alla sua riforma della Pubblica Amministrazione, il cui scopo più volte dichiarato è individuare i "fannulloni" e premiare (premiare, ripeto) i "produttivi", una dichiarazione del genere, come dire, stride un pochetto, per lingua (il "postofisso") e per immaginario evocato (un'idea indifferenziata di pubblico impiego). Ma non bisognava innovare?

1 commento:

Ideepercordenons e non solo ha detto...

Però, visto il particolare momento di congiuntura economica, ha ragione anche Tondo: tra l'altro, per come è concepito oggi il sistema della meritocrazia nel pubblico (cioè non c'è) si dovrebbe dare a tutti in maniera indifferenziata altrimenti i sindacati... apriti cielo.
Diverso sarebbe un meccanismo di vera meritocrazia, ma mi pare che sia la stessa sinistra che non l'ha mai voluta (tutto uguale per tutti) e anche che, almeno una parte del sindacato, continui a non volerla.