Il condominio in cui vivo ospita uffici, negozi e una trentina di famiglie, tra le quali una di ghanesi. Non li vedo quasi mai, se non il loro capofamiglia, in compenso in questi mesi ho seguito le vicende di quello che pare essere il membro più strategico della famiglia.
E' un camioncino bianco, un vecchissimo Transit la cui targa rimonta alla metà degli anni Ottanta. Credo sia usato per trasportare le poche cose che servono a metter su provvisioriamente casa per amici e parenti e conoscenti, insomma il camioncino è il vettore di una microeconomia marginale, residuale e familistica.
La sua carrozzeria svela colpi, aggiustamenti, ruggini: ma è il meno, il guaio è che il camioncino si ferma un giorno sì e un giorno no. E si ferma dove vuole, spessissimo nel piazzale davanti al condominio, dove il suo proprietario lo accudisce, frequentemente con l'aiuto di suoi amici, in un susseguirsi di interventi d'emergenza, dai quali evidentemente dipende il funzionamento di questo microsistema, nei suoi gesti di destinazione: dormire in un letto, avere un armadio dove riporre le proprie cose.
E' una vita che mi scorre accanto, cui io porgo i semplici gesti di cortesia che ci si scambia tra condomini, insomma: ed in questi giorni, nei quali il camioncino è fermo nel piazzale, parcheggiato evidentemente per rassegnazione a qualche sua magagna tosta, non posso fare a meno di pensare a quanto di un'economia di quieta, invisibile sussistenza si sia ingrippato.
Ma il signore ghanese, quando m'incrocia, mi saluto sorridente, ed io faccio lo stesso con lui, e tutto resta al suo posto, come si vuole di questi tempi, quietamente e ingiustamente.
sabato 28 novembre 2009
quietamente e ingiustamente
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
'Quietamente e ingiustamente' si illudono i poveri del Terzo Mondo, accogliendoli nei Paesi industrializzati, per poi illuderli con politiche di integrazione e, infine, scaricarli tra i poveri del Primo Mondo a combattere la solita 'guerra dei poveri'...
Il buonismo pre-natalizio è molto ipocrita e ingiusto verso chi realmente soffre ed è ultimo.
Caro Luciano, sul buonismo siamo d'accordo.
Anche sul carattere illusorio di molte promesse.
Dopo aver concordato con te, mi permetto di aggiunfgere che pare sia l'ora che tu ti spenda direttamente in politica: ci sono tante scadenze amministrative in vista, e di uomini di intelligenza e di buona volontà, come tu sei, ce n'è tanto bisogno. Questo sì sarebbe un regalo di Natale!
Caro Piervincenzo,
io Ti stimo perché so che sei una persona onesta e, per certi versi, fuori-luogo; ma non tentarmi con le 'Sirene' della politica... credo che il mio piccolo contributo al 'bene pubblico' (o anche alla cosiddetta 'politeia') sia più affine ai piccoli passi quotidiani nell'anonimato fattivo, che ai grandi proclami personali nel vuoto politico.
Con reale stima, Ti appoggio.
Un semplice cittadino
Posta un commento