sabato 22 dicembre 2007

Mittelcamp


Con Mauro A. Del Pup ho rappresentato ieri le amene terre del Noncello al Mittelcamp di Trieste organizzato presso l'Etnoblog di via Madonna del Mare dai simpatici e tosti Enrico Maria Milič ed Enrico Marchetto.

Atmosfera rilassata e comunicativa, senza formalismi, e comunicazioni che, avviate da una riflessione di Paolo Rumiz con Valerio Fiandra sul tema delle frontiere, si sono snodate, lungo direttrici diverse, nel declinare i modi della partecipazione alle cose del mondo veicolati da un blog.

Molta attenzione alla questione dei rapporti tra lingue e culture diverse negli interventi di Jani Sever, Katja Vukčevič e Georg Holzer: il primo ha presentato il proprio sito d'informazione, la seconda una ricerca sulla diffusione dei blog in Slovenia, il terzo una riflessione sulle opportunità che il Web offre agli abitanti dell'Euroregione. Anche Julius Franzot ha svolto delle riflessioni su questa linea, ponendosi la questione di che cosa si sappia delle iniziative che si organizzano a Trieste, Lubiana, Klagenfurt.

Devo dire che, da persona che vive a cento chilometri da Trieste, questo quadro della situazione, questo approccio, da parte di persone che al massimo in un paio d'ore d'auto posso andare a trovare, fornisce elementi su cui riflettere. Dove vivo io, qui a Pordenone, insomma, il fatto di avere dei confini così vicini, e di far parte di un'Euroregione, è davvero poco sentito. Ci sarebbe materia da approfondire.

I due organizzatori hanno preso in esame temi che potremmo definire sociologici.
Enrico Maria Milič ha presentato (lo potete leggere qui) le linee guida di un suo studio sul "popolo di Grillo"(il cui organiser triestino, Paolo Menis, ha spiegato le modalità di contatto e relazione); Enrico Marchetto ha affrontato la questione della diffusione dei blog in Italia mettendo in luce delle significative differenze di genere (i maschi tendono a scrivere di economia, tecnologia, politica; le donne preferiscono scrivere a partire dalla vita privata).

Anche Alessio Bonanno ha declinato una questione che lega blog e politica: ha, infatti, presentato le otto linee-guida del progetto di Open Government, che dovrebbero costituire il punto di riferimento per definire se e come e in che misura le operazioni di chi gestisce la cosa pubblica siano davvero trasparenti.

Mauro Missana ci ha parlato delle possibili interazioni tra blog e radio, ma soprattutto di confini riattraversati.

Elena Franco ed Andrea Buoso hanno sviluppato un interessante questione critica, quella della saturazione del blogger quando la propria presenza in rete comincia a causare fastidiosi strascichi nella vita in carne ed ossa.

Per concludere, Giorgio Jannis ha provato a sognare col pubblico gli scenari della conoscenza e della socialità che il Web renderà disponibili alle generazioni che con esso nascono (se volete assaggiare questi sogni, andate qui).

Mauro A. Del Pup ha ripreso parecchi degli interventi, e sono sicuro che ne suo blog li renderà disponibili preso. Qui trovate un po' di foto della serata (in una c'è anche il vostro umile scrivano).

Per concludere: diversi degli intervenuti hanno raccontato di aver viaggiato a lungo alla ricerca del Babau, e di non averlo ancora trovato.
Quello, in effetti, ce l'abbiamo allo specchio ogni mattina.
P.S. Per la foto iniziale, andate qui.

1 commento:

Moreno Puiatti ha detto...

Un bel convegno che visto gli impegni di vita non ho potuto seguire.

So che può sembrare di andare un po' fuoritema, ma voglio lanciare una provocazione costruttiva, inviterei tutti a leggere un bellissimo libro di Luca Ricolfi: "Perché siamo antipatici? La sinistra e il complesso dei migliori".

Ti spiego il collegamento mentale.

Pensiamo davvero che parlandoci addosso tra blogger del nostro mondo di blogger capiremo le esigenze e le aspettative della "sciura Maria"?

Non è che rischiamo un digital-divide al contrario? Di isolare noi stessi dal mondo ritenendoci una classe superiore?

Io questo problema di "flying down" me lo pongo ogni tanto.

Vsito che le risorse non sono illimitate, la priorità della politica è rendere disponibile il Wi-Max dove già passa la linea ADSL o sono gli asili nido dove mancano?

So di essere un po' rompip***, ma sono certo che come le scimmie allo zoo sono convinte che le sbarre servano a tenere fuori gli umani, così se ci concentriamo solo su noi stessi, senza considerare il punto di vista degli altri sbagliamo prospettiva.